Abbiamo avuto il piacere di intervistare Sonia Cardia scrittrice e poetessa, che come sempre sa come far emozionare i suoi lettori. Dopo l’amore tra Anna e Omar in “Destini Separati”, l’autrice ci lascia col fiato sospeso un’altra volta nel suo secondo romanzo “Le tredici tele”, dove si parla sempre d’amore, ma quello più puro e profondo: tra una madre e sua figlia. Lucia Contini è una famosa ritrattista e quando sua figlia Nina compie tre anni viene rapita.
Lucia continua a sperare che Nina sia viva e per colmare il suo dolore inizia a dipingere il volto della figlia anche negli anni in cui non l’ha conosciuta e a scrivere delle lettere che le serviranno in qualche modo a comunicare con una figlia lontana. Un messaggio forte quello lanciato dall’autrice alla quale abbiamo fatto alcune domande:
- In questo romanzo l’arte è come se fosse il centro di tutto. La protagonista dipinge la figlia fino al suo tredicesimo anno d’età. Sembra un romanzo che si lega tantissimo all’ignoto e alla fede: qual è il messaggio che hai voluto lanciare? Pensando all’amore che lega una madre o un padre ai propri figli, ho immaginato un amore che davvero non avesse limiti e ho immaginato la protagonista, Lucia Contini ipnotizzata da questo amore, e come se una mano invisibile la spingesse a vedere oltre. Si in effetti chi crede nella Fede, può immaginarlo proprio come l’ho pensato io: ovvero che qualcuno dall’alto le abbia dato un grande aiuto.
- Tu che rapporto hai con l’arte? Per me l’arte è sempre stata fondamentale. Da bambina disegnavo e dipingevo in continuazione, era il mio modo per staccarmi dalla realtà e entrare in un mondo tutto mio fatto di colori e immagini.
- Credi che questa tua passione abbia condizionato la creazione del personaggio principale? Credo di si. Volevo che l’arte fosse la protagonista del mondo di Lucia, e che con l’arte il suo dolore per la scomparsa della figlia si potesse colmare.
- Cosa rende speciale o diverso, se vogliamo utilizzare queste parole “Le tredici tele”? Ho sempre voluto raccontare poco di questo romanzo per lasciare libero il lettore di immaginare il seguito pagina per pagina. I colpi di scena inaspettati e il loro svolgimento, danno al romanzo la giusta suspense.
- Il romanzo è intervallato da lettere che Lucia scrive a Nina, perché lo fa? È l’unico modo per Lucia di comunicare con la figlia, anche se sa che le sta scrivendo a se stessa e per se stessa. Queste lettere documentano pezzi della loro vita insieme, ovvero dei primi tre anni, e considerazioni e consigli che Lucia lascia alla figlia.
- Devo dire che l’emozione è stata forte anche in questo romanzo, e pur conoscendo il finale se ti domandassi se Lucia ritroverà la figlia, cosa mi risponderesti? Ti risponderei che sono ancora a metà con la lettura.
Grazie a Sonia Cardia che ci ha rilasciato questa breve intervista e con una sana ironia ha risposto all’ultima mia domanda un po’ provocatoria. Questo romanzo sembra la trama di un film: colpi di scena inaspettati, struttura ben costruita, tutti gli altri personaggi che girano attorno alla narrazione hanno un’identità ben definita: il marito Lorenzo Bonciani, Pia, la madre di Lucia, Carmela la domestica e suo padre il noto Avvocato Contini, col quale non ha avuto un buon rapporto.
In conclusione consiglio la lettura del romanzo “Le tredici tele” di Sonia Cardia per la sua originalità e per il messaggio forte d’amore e speranza che ci lascia.