Le favole di Esopo sono ricche di insegnamenti e hanno dato vita ad una serie di modi di dire che resistono negli anni e che rappresentano morali e caratteristiche ancora oggi attualissimi.
Essere furbo come una volpe, veloce come una lepre e forte come un leone: chi di voi non se l’è mai sentito dire? Le favole di Esopo hanno lasciato un intero mondo di storie e di fiabe che, dopo più di duemila anni, riescono ancora ad indicarci la giusta via. I suoi insegnamenti morali guidano i più piccoli al rispetto verso sé stessi e gli altri. Scopriamo insieme le sue favole più belle.
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Le caratteristiche delle favole di Esopo
Se le favole sono riuscite ad arrivare fino ai nostri giorni, lo dobbiamo principalmente allo scrittore greco Esopo che le ha raccolte in forma scritta. Vissuto tra il VII e il VI secolo a.C. , pare sia stato uno schiavo con un aspetto non molto piacevole ma con grandi doti di oratore. Della sua vita non si hanno notizie precise e alcuni pensano che la sua terra natia possa essere l’Africa; nelle sue storie sono presenti diversi animali provenienti proprio da questo continente.
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Le favole esopiche sono dei racconti molto brevi ed essenziali che riescono in poche righe a veicolare un particolare messaggio, ovvero una morale. La maggior parte dei personaggi delle favole sono degli animali, ai quali spetta il compito di impersonare i vizi e le qualità negative e positive degli umani. L’utilizzo degli animali permette allo scrittore di non dover specificare le caratteristiche di ogni personaggio: se ad esempio in una storia compaiono un lupo ed un agnello si capisce subito chi dei due è la preda e chi il predatore. L’elenco delle favole è lungo, se ne contano quasi 400, e c’è spazio anche per gli dei, per gli uomini e per gli elementi della natura.
Le morali delle favole di Esopo
Lo scopo principale delle favole di Esopo è quello di illustrare, attraverso lo scambio di battute tra due (o più) personaggi, il giusto comportamento da seguire nel rapporto con l’altro; la morale consiste proprio in questo. La visione che lo scrittore ha del mondo è decisamente pessimistica, per questo le sue favole sono un invito a non fidarsi delle apparenze. Molte delle sue storie evidenziano l’ingiustizia e la crudeltà dell’animo umano e condannano la stupidità e la vanità.
In passato erano destinate ad un pubblico adulto, soprattutto nel medioevo quando alcuni scrittori iniziarono a nascondere dietro le fattezze animali l’identità di alcuni politici o di alcuni regnanti. Oggi invece sono sempre più destinate ai bambini che amano le storie brevi e gli animali, ma soprattutto si prestano molto bene ad essere illustrate o animate. Leggere una favola ai vostri bambini è sicuramente uno dei modi migliori per far passare dei messaggi che altrimenti sarebbe difficile spiegare in altri modi. Le favole di Esopo insegnano la cooperazione, esortano i piccoli lettori a sconfiggere le loro paure e li invitano a rispettare sé stessi e gli altri.
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Elenco delle favole di Esopo
Favole con protagonista la volpe:
- La volpe con la pancia piena
- La volpe e il cane
- La volpe e la cicogna
- La volpe e il coccodrillo
- La volpe e la maschera
- La volpe e la pantera
- La volpe e la scimmia
- La volpe e il serpente
- La volpe e il rovo
- La volpe e l’uva
Favole con protagonista il leone:
- Il leone e il cinghiale
- Il leone e il delfino
- Il leone e il topo
- Il leone, il lupo e la volpe
- Il leone che caccia con l’asino
- Il leone e il toro
- Il leone, Prometeo e l’elefante
- Il leone e il toro
- Il leone e la zanzara
- Il leone e la lepre
Favole con protagonista Zeus ed altri dei:
- Zeus e il pudore
- Zeus e la volpe
- Zeus e gli uomini
- Zeus e Apollo
- Zeus, Prometeo, Atena e Momo
- Zeus e il serpente
- Zeus e la tartaruga
- Zeus giudice
- Eracle e Atena
- Ermes e la Terra
Favole con protagonisti umani:
- Il cavaliere calvo
- Il cacciatore pauroso e il taglialegna
- Il capraio e le capre selvatiche
- Il cieco
- Il contadino e la fortuna
- L’eunuco e il sacerdote
- Il fabbro e il cagnolino
- L’imbroglione
- L’uomo che trovò un leone d’oro
- Il vecchio e la morte
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Le favole di Esopo: la volpe e la cicogna
La volpe invita la cicogna a dividere un pasto insieme a lei. Quest’ultima accetta molto volentieri visto che da giorni non riesce a trovar cibo; ma non sa che la sua amica sta per tirarle un brutto scherzo. La volpe ha infatti preparato il pranzo in due scodelle, la cicogna non riesce proprio a mangiare ,ma si mostra riconoscente ed invita a sua volta la volpe. A questo punto la cicogna versa la sua zuppa in due vasi con il collo lungo e stretto e la volpe non riuscendo a mangiare si limita a leccarne il bordo.
Chi la fa l’aspetti.
Le favole di Esopo: la lepre e la tartaruga
La lepre si vantava sempre della sua velocità, ed un giorno sfidò i suoi amici a correre contro di lei. Nessuno voleva accettare, si fece però avanti la tartaruga. La lepre scoppiò a ridere, ma la tartaruga non era intenzionata a mollare. Così fu stabilito un percorso. La lepre aveva distanziato di molto la sua avversaria e decise che poteva permettersi di riposare un po’. Il sonno fu suo nemico e quando si risvegliò, la tartaruga stava ormai tagliando il traguardo.
Chi va piano, va sano e va lontano.
Le favole di Esopo: il leone e il topo
Un topolino finì sbadatamente addosso ad un leone scatenandone la furia. Il leone era pronto a sbranarlo, ma il topo lo supplicò di non farlo promettendogli di essergli riconoscente tutta la vita. Il leone rise perché non sapeva proprio cosa farsene della sua riconoscenza, ma lo lasciò andare. Una notte il leone cadde nella trappola di un cacciatore e pensava ormai di essere spacciato. Il topo comparve all’improvviso e rosicchiando le corde della trappola riuscì a liberarlo.
Ora sai che anche noi, piccoli e deboli topi, possiamo essere utili ai grandi.
Le favole di Esopo: la cicala e la formica
In una calda estate, una formica si dava da fare per raccogliere le provviste per l’inverno. La cicala, invece ,si beffava di lei passando le sue giornate nell’ozio più totale. Ma l’inverno arrivò presto e la cicala si ritrovò a vagare in cerca di cibo. Arrivò ad un formicaio e vide che le formiche festeggiavano e mangiavano grano e frumento, lo stesso che avevano raccolto durante l’estate. La cicala ne chiese un po’ perché stava morendo di fame. La formica allora le disse:
Se durante l’estate hai cantato, cara cicala, ora balla.
Le favole di Esopo: la rana e il bue
Una giovane ranocchia vede per la prima volta un bue che sta pascolando. Tutta impaurita saltella dalla madre e le racconta di aver visto un mostro enorme. La rana non crede alle sue orecchie, pensa infatti che non esista un animale più grande di lei e così vuole vederlo. Arrivate al fiume, dove il bue pascola tranquillo, la rana si gonfia sempre di più. Vuole dimostrare a sua figlia che è lei ad essere più grande. Ma ahimè, finisce per gonfiarsi troppo e scoppiare.
Non c’è cosa più stupida che cercare di essere chi non si sia.
Le favole di Esopo: il corvo e la volpe
Un corvo stava mangiando un pezzo di carne appollaiato su di un albero. La volpe lo vide e cercò un modo per fargli aprire il becco. Iniziò allora a fargli un sacco di complimenti, secondo la volpe sarebbe stato perfetto come re degli uccelli se soltanto avesse avuto una bella voce. Il corvo volendo dimostrare le sue doti canore aprì il becco e la carne cadde ai piedi della volpe.
Se, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello non ti mancherebbe altro per diventare re.
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