Vivienne Westwood la stilista della Fashion Revolution, che insegna l’arte di rispettare l’ambiente ed il mondo.
Articolo di Laura Chiari. Anticonformista, surreale, ironica, dirompente, sessualmente libera da preconcetti. La prima stilista icona che mi viene in mente sentendo queste parole è sicuramente Vivienne Westwood. Nata in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale, dalle bancarelle di gioielli a Portobello al primo negozio a King’s Road, Vivienne debutta con la sua prima collezione nel 1981. Da allora, comunica con la sua ardente autenticità un messaggio trasversale ai giovani di tutto il mondo:
indossate quello che vi pare, siate ciò che volete essere.
Pirati, dandy, rocker, punk. La nonnina della porta accanto, con la sua personalità eccentrica e rivoluzionaria non le ha mai mandate a dire. Regale nel suo incedere, elegante nell’eloquio, fine in come racconta le sue collezioni ma puntuale nell’esprimere le proprie idee. Ama il fusion, unisce righe, tartan, elementi sartoriali, tessuti e consistenze diverse che si sovrappongono. Minigonne, cappelli eccentrici, corone, colori sgargianti, simboli eretici e blasfemi.
Anima rock, spirito libero e coraggio da vendere, Vivienne Westwood ha sempre difeso i suoi ideali portando avanti un concetto di moda legata a doppio filo al mondo punk e metropolitano. Le sue sono creazioni stravaganti e provocatorie, è una maestra di stile capace di reinventarsi e di stupire sempre, scandalizzare i benpensanti e ammaliare i meno conformisti. Nel suo percorso la stilista inglese ha più volte mostrato di andare al di là dei classici stereotipi.
Nelle ultime collezioni lo fa portando in tutti gli abiti e in tutti gli accessori il concetto di unisex. Tutto per la Westwood è portabile da uomini e donne, senza distinzioni, senza categorizzazioni. Siamo tutti uguali e anche nell’abbigliamento ognuno deve sentirsi libero di esprimersi e scegliere ciò che preferisce.
Il suo messaggio ai giovani d’oggi però va oltre la moda. Oggi “essere diversi” e “controcorrente” significa dare importanza alla vita, all’ambiente, significa prendersi il tempo per visitare un museo, per riflettere e per rendere il nostro mondo migliore.
C’è bisogno di cambiamento. Non abbiamo scelta, o la green economy o l’estinzione umana.
Il suo forte impegno sociale e politico negli ultimi tempi si è incanalato nel sensibilizzare il mondo sulla questione climatica. “La mia fashion revolution è ogni giorno: è uno stile di vita che rispetti l’ambiente, il pianeta Gaia e ogni essere vivente, cominciando dal presente per un futuro più etico e sostenibile. Mi espongo sempre per le cause in cui credo, uso i miei abiti e le mie sfilate per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti del cambiamento climatico”.
La fashion revolution di Vivienne Westwood, partita con la rivolta punk degli anni ’70 non ha mai avuto fine. Contro l’egemonia capitalistica delle banche centrali, contro il surriscaldamento del Pianeta, contro l’abuso delle risorse energetiche, ha fatto suoi gli slogan “Save The Arctic!” e “Climate revolution”, apparsi anche in t-shirt indossate da celebrities di tutto il mondo. Scende sul campo di battaglia al fianco dell’arte e lo fa in prima persona, mettendoci la faccia e il corpo. Vivienne non è mai stata una donna solo di facciata e alle parole ha sempre fatto seguire i fatti. Aspettiamoci di tutto da lei.