Quali sono i migliori libri sulla violenza sulle donne? Simone de Beauvoir più di settanta anni fa racchiuse in una frase un concetto molto chiaro che avrebbe dovuto smontare l’arroganza di molti uomini a metà che si nascondevano dietro facili prepotenze:
“Nessuno è di fronte alle donne più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità”.
Da allora tanti piccoli passi in avanti sono stati fatti, sempre più donne hanno trovato il coraggio di venire allo scoperto e denunciare la situazione di violenza domestica con cui convivevano. Anche in Italia parecchie iniziative hanno acceso, specie negli ultimi anni, i riflettori su questa piaga sociale.
Se esistono tanti libri sulla violenza sulle donne è anche grazie al lavoro di molti movimenti femministi, ma non solo (non dimentichiamoci che viviamo in un paese che fino a non troppo tempo fa giustificava il cosiddetto delitto d’onore). All’indomani dell’agghiacciante notizia dell’omicidio di Sara Di Pietrantonio da parte dell’ex fidanzato, una storia raccapricciante per dinamiche, premesse e conseguenze, vi proponiamo una serie di titoli da leggere sulla violenza sulle donne, per sensibilizzarsi davvero su un problema, che forse non viene avvertito da tutti nella giusta misura.
5 libri sulla violenza sulle donne da leggere
1- Irvine Welsh – Tolleranza Zero
Usciva vent’anni fa questo intenso romanzo inserito nella campagna “Tolleranza Zero” lanciata ai tempi ad Edimburgo per combattere la violenza contro donne e bambini, prima iniziativa di questo genere a servirsi dei mass media come mezzo di diffusione. Il libro racconta l’allucinato stato di Roy Strang, in coma da due anni, in grado però di sentire tutto quel che accade intorno a lui. Con questo espediente Welsh porta la narrazione su un duplice piano, in cui si confondono ricordi e sogni, e proprio attraverso il piano onirico il protagonista ricercherà l’espiazione per l’incubo che lo tormenta: il ricordo legato a uno stupro collettivo a cui prese parte mentre era parte di una banda di hooligan. Un libro bellissimo, a tratti comico e grottesco, ma che riesce fare centro, mostrando come il male che facciamo ci rende marci interiormente, e da dentro, quel cattivo odore non si riesce più a tirarlo via.
Il dolore non fa che girare e rigirare in giro. Ci vuole uno eccezionalmente forte per dire:basta. Ci vuole un debole per tenerselo tutto per sé, per lasciarsi straziare senza ferire nessuno.
2- Patrick McGrath – Follia
Ambientato nell’Inghilterra del ’59 la storia propone gli eventi raccontati in maniera analitica dal punto di vista di uno psichiatra di un manicomio criminale vittoriano. Sotto la lente d’ingrandimento ci viene posta la morbosa relazione che si instaura fra Stella, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar, un artista recluso nel centro per l’omicidio della precedente moglie. Tramite il racconto del medico assistiamo alla preoccupante evoluzione della storia fra i due con dettagli morbosi e conturbanti, che porteranno a un finale inevitabilmente tragico ma diverso dalle aspettative create. Un romanzo per comprendere come spesso senza rendersene conto sia la vittima a mettersi nella bocca del lupo, per motivi che sono rinchiusi dentro di lei.
Le donne romantiche, riflettei. Non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti, in quella loro infatuazione per la libertà.
3- Javier Gutièrrez – Un bravo ragazzo
Ruben camminando per le vie di Madrid incontra per caso Blanca, ragazza con cui condivideva amicizie, tempo e una rock band ai tempi dell’università, oltre a un amore inespresso. Dieci anni sono passati dal loro ultimo incontro e dallo scioglimento della band e Gutierrez, in una vorticosa e tormentata discesa fra i ricordi repressi del protagonista ci porta a scoprire lentamente l’atroce verità. Una verità legata al nome di una sostanza, il roipnol, anche noto come la droga dello stupro. Un romanzo che esplica perfettamente come certe esperienze vergognose possono vedere protagonisti anche i “bravi ragazzi” che, incapaci di esprimere differentemente certe emozioni, finiscono a volte per scivolare in spirali di violenze che non gli competono. Chiariamo bene, un libro che non tenta di giustificare, bensì condanna pesantemente, spiegando come certi dolori ti cambino perché non possono essere cancellati. Perché certi momenti in cui ci si sente forti senza una valida ragione, sono quelli che ci renderanno deboli per sempre.
Le avevamo sempre trattate bene, tu lo sai, faceva parte del gioco, erano le regole. Ci stavamo lasciando prendere la mano, dio mio, mollarla sulla banchina di un’autostrada, ce lo sentivamo ma non riuscivamo a smetterla, era impossibile.
4- Serena Dandini – Ferite a Morte
Uscito poco più di tre anni fa questo esemplare lavoro della Dandini è divenuto immediatamente un punto di riferimento per comprendere al meglio il fenomeno del femminicidio. Definirlo un romanzo sarebbe inesatto poiché il libro raccoglie insieme a diversi tipi di storie che spaziano dall’amaro al grottesco al tragico, una serie di dati e statistiche inquietanti. Le vicende raccontate nel libro sono divenute anche una pièce teatrale portata in scena in occasione dell’ultima giornata contro la violenza delle donne che ha visto protagoniste diverse figuri del mondo dello spettacolo italiano. Un’opera imperdibile per comprendere più affondo questo male che si nasconde dentro tante case buie delle nostre città.
Allora questa è del cancello, questa del portoncino blindato, no questa è del garage. Se cambio la serratura ha detto che m’ammazza, dice che è anche casa sua, solo perché ci ha abitato , ma io ci stavo in affitto da prima che arrivasse lui, ma se cambio la serratura ora m’ammazza. La cambio? non la cambio?
5- Donna Ferrato – Living with the enemy
Questa volta il messaggio arriva in maniera ancora più diretta: poche parole e tante immagini per raccontare le vicende di violenza domestica a cui la fotografa ha cercato di dare risonanza con il suo strumento di lavoro, raccogliendole in questo libro. Nata quasi per caso (l’artista stava iniziando un reportage sulle abitazioni dei ricchi nel contesto urbano e si trovò di fronte all’arresto in diretta di un uomo che aveva appena picchiato la moglie) Donna Ferrato ha intrapreso questo lavoro quasi come fosse una missione, per cercare di aiutare e far sì che certe cose non si ripetano mai più. Le immagini proposte nel libro sono state esposte anche in una mostra itinerante che ha toccato diversi paesi. Un invito a guardare davvero per smettere di voltare la testa da un’altra parte facendo finta di niente.
Conosci altri libri sulla violenza sulle donne o sul femminicidio che vale la pena leggere? Lasciaci un commento con le tue proposte…