Postepay Rock in Roma 2016: preparatevi a pogare, sudare, urlare, cantare, godere, svenire? Torna la rassegna musicale tra le più importanti d’Italia e lo fa col botto.
Il PostPay Sound Rock apre il 7 giugno con i Duran Duran, che tornano dopo 40 anni di assenza dal Bel Paese, insieme ad una sfilza infinita di nomi fra cui il grande e inimitabile Bruce Springsteen e David Gilmour! Grazie al festival, la capitale è diventata il nuovo polo attrattivo delle rockstar internazionali e nazionali, tappa immancabile delle principali tournée estive mondiali. La kermesse quest’anno verrà ospitata oltre che nella storica sede dell’Ippodromo delle Capannelle anche al Circo Massimo e sarà divisa in tre sezioni: oltre al classico Black Stage, le esibizioni live si terranno anche sul White Stage che diversificherà la programmazione rispetto alle edizioni precedenti e il Red Stage ospiterà i dj set.
Date e Volti
Per chi non si fosse adeguatamente informato per cause varie ed eventuali sappiate che il programma è bello intenso e vi conviene correre a prendere le prevendite: Duran Duran 7 giugno, Nightwish 8 giugno, Lukas Graham 21, Blackberry Smoke 28, G3 con Joe Satriani, Steve Vai e The Aristocrats il 2 luglio, Glen Hansard il 6 luglio, Suede e Stereophonics l’11, Slayer con gli svedesi Amon Amarth il 12, The 1975 il 13, Skunk Anansie 15, Primal Scream 18 e Iron Maiden il 24. S’aggiunge quest’anno un secondo palco dedicato agli italiani, «The italian way», con Orchestraccia, I Cani, Coez, James Senese con Maldestro, Gemitaiz, Afterhours, Gue’ Pequeno, Salmo, Ministri, Mezzosangue.
Un Festival per tutte le tasche
Una delle critiche mosse al panorama musicale italiano o comunque alle kermesse che programmavano date nelle nostre città, era da sempre l’elevato costo dei biglietti. Si parte solitamente da un 35/40 euro ( il minimo per evitare la piccionaia e seguire il concerto dal parcheggio) fino a tetti di 200 euro ( e addirittura 600 nello scandalo della Streisand qualche anno fa). Appare alquanto ovvio che un tale budget è un pochino troppo sopra gli standard medi , e qui il giro di boa del Rock festival : «I nostri prezzi sono fra i più bassi– commenta Maximiliano Bucci, ideatore e patron del festival con Sergio Giuliani –Per Italian Way solo gli Aftehours superano i 15 euro! E la vocazione nazionale e internazionale è sempre più forte: per i concerti al Circo Massimo gli spettatori provenienti da fuori Roma sono il 65-70 per cento. Percentuale solo leggermente inferiore a Capannelle, intorno al 50-60 per cento. Qui stranieri al 35%». Oltre le cifre, resta lo spirito di un festival che nel nome del rock si rivolge a tutti, nessuno escluso.
Musica (e non solo) per tutti i Gusti
Quest’anno dal sound di Simon Le Bon in apertura alla band capitanata da Skin; dai Suede band inglese di culto dell’era britpop al «symphonic metal finlandese» dei Nightwish. Ma i due organizzatori già guardano alla prossima estate, tanto da guardare al 2017 come l’anno dell’incontro fra grande rock e archeologia, non solo al Circo Massimo ma anche al Palatino, a Caracalla, a Ostia Antica. L’idea è di fare di Rock in Roma il contraltare musicale di ciò che ad esempio per il teatro e la danza rappresenta Romaeuropa. Un crocevia di rimandi dal presente al passato in un weekend della musica alla «Coachella», il minifestival di tre giorni che si svolge annualmente in California. «Con la stagione di qualità dell’Auditorium e il rilancio di Caracalla, anche sul contemporaneo – osserva Sergio Giuliani – potrebbe servire a riportare l’attenzione sulla città, vittima di un forte ritardo strutturale. Siamo al lavoro su un progetto multidisciplinare».
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