pausa pranzo

foto di Brian Finke da unfunk.net

Nemmeno ci ricordiamo quando è stata la prima volta in cui, per guadagnare tempo, abbiamo deciso di trascorrere la pausa pranzo in ufficio, incollati davanti allo schermo del pc. A chi non è mai capitato almeno una volta? Di regola, su lavoro, si pranza nella mensa aziendale o si esce coi colleghi per mangiare un piatto in una trattoria convenzionata coi ticket restaurant o prendere un tramezzino con caffè nel bar più vicino.

C’è chi, però, sopraffatto da pratiche, report, consegne da rispettare e grattacapi vari ed eventuali, ha fatto del pranzo davanti al computer un’abitudine. Da una recente ricerca condotta da una rivista di settore è addirittura emerso come un italiano su due, in pausa pranzo, faccia tutt’altro che mangiare. Alcuni continuano imperterriti a lavorare, sotto gli occhi dei superiori, altri vanno in palestra o escono a fare shopping, mangiando un boccone al volo in cinque minuti o saltando il pranzo a piè pari – salvo poi abbuffarsi la sera a cena.

Se l’unico inconveniente di pranzare lavorando pensavate fosse battere sulla tastiera con le mani unte di pizza o kebab, o non sentire il gusto del cibo da quanto si è immersi e concentrati sullo schermo, vi sbagliavate, e anche di grosso. Gli esperti hanno spiegato come pranzare frettolosamente smanettando sulla tastiera faccia tutto tranne che aumentare la produttività. Secondo alcuni farebbe addirittura ingrassare, indipendentemente da ciò che si mangia. Al contrario, staccarsi dal pc e dal lavoro, sia fisicamente che mentalmente, aiuta il cervello a cambiare prospettiva e a funzionare con maggiore efficacia.

Meglio staccare la spina, quindi, sia per il nostro benessere psicofisico, sia per essere più concentrati e motivati quando si riprende la postazione. Gli esperti consigliano di uscire per fare una passeggiata, per poi socializzare e fare “rete” coi colleghi in area relax, davanti alla macchinetta del caffè – o ancora meglio davanti al dispenser acqua dell’ufficio: uno studio statunitense sostiene infatti che bere acqua in ufficio renda più produttivi, non soltanto nei mesi estivi. Se disidratati, ci si ritrova smemorati e distratti. Chi beve poca acqua in ufficio avrebbe dimostrato di incorrere in un calo di produttività del 12%.

Concludiamo con una piccola curiosità: il fotografo statunitense Brian Finke ha realizzato una serie per il New York Time Magazine immortalando la vita – e le espressioni tristi e alienate – degli impiegati costretti davanti al computer nell’unico momento di pausa della giornata lavorativa. Intitolate sarcasticamente “Desktop Dining”, queste foto sembrano dirci: alzatevi, almeno in pausa, e rilassatevi. Non c’è lavoro o consegna che valga di più.