Nobel a Bob Dylan: va il cantautore americano il premio per la letteratura 2016. Ad annunciarlo il Comitato di Stoccolma, con buona pace dei presenti in sala che hanno acclamato la decisione con un fragoroso boato.
Mai decisione potrebbe essere più sorprendente di quella che assegna il Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan, un cantautore e compositore che ha fatto, sì, la storia, ma quella musicale (e non solo). Eppure la motivazione alla base della decisione del Comitato di Stoccolma è ben chiara e mescola le due forme culturali, dimostrando al mondo che il legame che unisce le varie arti è più sottile e saldo che mai.
Secondo l’Accademia svedese Bob Dylan merita il premio “per aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”. Il merito va alla “brillante capacità del cantautore di utilizzare le parole in rima e di metterle insieme in una canzone”. Ad avvalorare la tesi con riferimenti storici è Sara Danil, membro del Comitato: “se si guarda indietro a 5 mila anni fa ci sono gli esempi di Omero e di Saffo: loro scrissero testi poetici che erano pensati per essere poi cantati e recitati. E questo vale allo stesso modo per Bob Dylan.”
Il boato esploso in sala all’annuncio della decisione è un misto di gioia e stupore: è la prima volta che un musicista e cantautore vince un Nobel per la letteratura, considerando, poi che la sua vittoria lascia a mani vuote quelli che i più volevano tra i probabili vincitori: Haruki Murakami, Piliph Roth e Don DeLillo atteso anche alla Festa del Cinema di Roma e famoso per il celebre Underworld. A trionfare, quindi, più che il Bob Dylan musicista-poeta è il Bob rivoluzionario, una figura che ha sempre rinnegato la guerra e sognato un mondo migliore, capace di scendere negli animi dei giovani degli anni ’90 e regalargli una nuova specifica e personale identità.