Liliana De Curtis a cuore aperto, tra l’amore il dolore ed il ricordo del padre, che rievoca nei suoi scritti con il libro Totò mio padre.
La vita non le ha fatto sconti: un padre grande artista di profonda generosità e umanità, a volte autoritario e padrone. Un matrimonio sbagliato, un grande dolore che un genitore non dovrebbe mai provare. Una vita sulla scia dei ricordi, tanti legati a Totò, che rievoca nei suoi scritti: con il libro Totò mio padre mette a nudo le sue emozioni e gli aspetti più reconditi della figura paterna. Tutto questo è Liliana De Curtis.
Liliana de Curtis: la biografia
Liliana Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi nasce a Roma il 10 Maggio 1933: è la figlia di Totò e Diana Bandini Lucchesini Rogliani. Il nome Liliana viene scelto proprio dal padre, in ricordo di Liliana Castagnola, a cui il principe della risata era stato legato sentimentalmente e che si era suicidata per lui. Il 24 Giugno 1951, andando contro contro il volere del padre, si sposa con il produttore cinematografico Gianni Buffardi, dal quale presto si separa.
Dall’unione nascono due figli, Antonio (Antonello) Salvatore Buffardi (1952) e Diana Buffardi (1955). Nel 1964, dopo la separazione da Gianni Buffardi, si trasferisce con il suo nuovo compagno e futuro marito Sergio Anticoli a Johannesburg (Sudafrica). Il 21 Settembre 2013 partecipa alla Festa di San Gennaro organizzata a Napoli, dove riceve un premio alla carriera. Sono due le esperienze cinematografiche dell’attrice, ostacolata in questo suo sogno dal padre: nel 1940, una breve comparsa nel film San Giovanni decollato e nel 1954 una partecipazione nel film Orient Express
Il marito di Liliana De Curtis
Gianni Buffardi, nasce a Roma nel 1930. Figliastro del regista Carlo Ludovico Bragaglia, produttore cinematografico, regista e sceneggiatore italiano, sposa la figlia di Totò, all’epoca quindicenne, con cui amoreggia da tempo. Il Buffardi, però, non gode della stima di Totò, il quale firma comunque il consenso necessario affinché potessero essere celebrate le nozze, essendo sua figlia minorenne, ma decide di non partecipare alla cerimonia. Al celebre artista, il marito di sua figlia non piace per niente: idea, forse non del tutto errata, visto che la coppia si separa dopo circa tredici anni dal matrimonio. La sua carriera di produttore è ricca di film di successo girati con Totò, ma anche con altri artisti. Nel 1973 dirige il suo unico film come regista Number One, del quale scrive anche la sceneggiatura. Muore all’età di 49 anni di leptospirosi, una malattia infettiva contratta dopo un bagno nel fiume Tevere.
I figli di Liliana De Curtis
Antonio Salvatore Buffardi: primogenito di Liliana de Curtis. Una vita riservata, lontana dalle telecamere. Si definisce artista, libero professionista, ma si conosce molto poco di lui. È di qualche tempo fa un’intervista rilasciata ad Antonio Baldini, in cui racconta di suo nonno Totò in maniera divertente e a volte amara. Fa cenno durante l’intervista al suo impegno nella stesura del libro Tre nonni, in cui parlerà appunto dei suoi tre nonni, tra cui Totò, abbracciando 104 di storia (dai primi del ‘900 al 2000) attraverso la descrizione delle loro vite, con l’intento di scrivere una sceneggiatura tratta dal libro stesso.
Diana Buffardi: la secondogenita di Liliana de Curtis è spettatrice impotente a nove anni della separazione dei genitori : la madre si trasferisce in Sud Africa, mentre lei resta a Roma per tentare, più avanti, la carriera cinematografica. Caratterialmente molto forte e dallo spirito indipendente di “ragazza ribelle” a 14 anni scappa di casa, iniziando così a vivere autonomamente. Partecipa ad alcune trasmissioni in RAI e diventa protagonista di diverse produzioni cinematografiche minori, come I giochi del diavolo (TV Mini-Series). Ancora molto giovane gestisce un ristorante a Roma: alcune spiacevoli vicende invadono la sua vita e la portano ad avere seri problemi con la giustizia. Sempre molto attiva nel ricordare la memoria del nonno con mostre e manifestazioni, muore per un male incurabile nel 2011. Le sue ceneri sono state tumulate nella cappella del cimitero di Santa Maria del Pianto, a Napoli, dove riposa il celebre nonno. In uno dei suoi tanti racconti su suo nonno dice:
Il vero sogno di Totò era di vivere in campagna, una volta diventato vecchio e trascorrere le giornate su un terrazzo ad osservare me e Antonello intenti a giocare. Ogni tanto quando il nonno vi farà cenno, ci diceva, voi salirete a trovarlo, a parlargli e a fargli una carezza. E il nonno vi darà diecimila lire
Liliana De Curtis e Pino Daniele
Tra le tante celebrità presenti all’addio a Pino Daniele in piazza Plebiscito a Napoli a Gennaio 2015, spicca la partecipazione di Liliana De Curtis. Commossa dice queste poche ma profonde parole: “Ora Pino e Totò sono insieme, è con Totò perennemente e si stanno dicendo che Napoli è un’altra cosa. Napoli con la morte di Pino perde tutto, come ha fatto papà ha raccontato la vera Napoli”. Legati da una buona amicizia, spesso si sono ritrovati nelle rievocazioni del grande Totò e negli omaggi al grande artista.
Liliana De Curtis : “Totò mio padre”
Liliana De Curtis ha scritto diversi libri dedicati al padre sulla scia dei ricordi e dei rimpianti. Tra tutti spicca “Totò mio padre”. Il libro racchiude la biografia di Totò, raccontata da sua figlia, con l’intento di svelare i lati umani più intimi del grande artista, che viene descritto in tutta la sua interezza: padre amorevole, ma allo stesso tempo possessivo, un buon marito per la sua adorata Diana, con dei risvolti di uomo-padrone; una persona con tanti pregi, ma anche tanti difetti.
Sono innumerevoli i ricordi a cui Liliana fa riferimento nella sua opera, che riserva splendide sorprese agli amatori del principe della risata: alcune poesie inedite e una lettera che Totò nel 1943 spedisce alla moglie e alla figlia. Non è impresa facile per Liliana parlare di suo padre, per tutte le emozioni che i suoi ricordi scatenano in lei. Per questo si è fatta guidare dalla voce del cuore nella stesura dell’opera, creando un libro pregno di verità, una lettura per tutti gli amanti di Totò che vogliano avere una conoscenza migliore della sua complessa e amabile personalità. Le parole della scrittrice:
Caro papà, ho deciso di scrivere questo libro per il semplice motivo che ti spetta. Dopo la tua morte sei stato riscoperto, osannato, mitizzato, ti sono stati dedicati saggi e tavole rotonde. Ma credo che nessuno sia riuscito a descrivere la tua vera personalità, a esprimere la tua profondissima umanità.
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