Librerie sparse per il mondo, le più belle, le più selvagge, immerse negli scenari più sperduti della natura.
“Il mondo è come un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina”.
Celebre è la frase pronunciata da Sant’Agostino nel IV secolo D.C., più che mai attuale nel mondo in cui viviamo. Viaggiare non è solo muoversi da un posto a un altro, viaggiare è anche scegliere (cosa fare, come fare, dove fare) e il carburante migliore per farlo è l’immaginazione, che si sa, ha bisogno di stimoli per lavorare. Quale miglior alimentazione per la nostra immaginazione se non la lettura? Pagine ingiallite che valgono biglietti aerei per mete inimmaginabili da chi non va oltre le copertine.
E se un libro sa far viaggiare solo aprendolo, cosa succederebbe se intorno allo splendido quadro che troviamo fra le pagine, ci fossero sperdute cornici naturali? Probabilmente l’immersione nei mari della fantasia sarebbe ancor più totale, quasi a sentirsi come l’Emile Hirsch di Into the Wild, seduto su quel pulmino abbandonato nella natura che legge il suo libro, in un doppio perdersi fra pagine e boschi.
Tutti questi pensieri devono esser stati la spinta che ha mosso alcuni lettori “selvaggi” a creare piccole oasi di lettura nel mezzo di una foresta o in cima a una montagna, trasformando qualcosa di abbandonato e noioso in una novità coinvolgente trainata dalla magia della parola scritta. Nel nostro paese due gli esempi più riusciti di lettura portata alle sue vette più alte e naturali ( e in questo caso il commento non è esclusivamente metaforico):
La Biblioteca nella Natura al Parco Burcina, un progetto del WWF Biellese condotto dallo staff del Giardino Botanico di Oropa, istituita dalla Sezione Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del WWF Italia ONG Onlused, costituita da oltre 1700 titoli; grazie all’impegno di queste associazione la ricca biblioteca è a disposizione presso la Casina Blu del Parco.
Librarsi, una start-up specializzata nel ritiro a domicilio di libri (spesso di intere biblioteche private) messa in piedi da due intraprendenti e appassionati lettori amanti della montagna, Marco Tosi e Filippo Terzi, che con questo metodo sono riusciti a creare un mercato stagionale di libri usati a 1200 metri di altezza, tra prati e boschi di faggi nel giardino di una casa sulle pendici del monte Spalavera: un’idea “impossibile” che è diventata realtà grazie al pensare wild dei suoi ideatori. Qui, nei mesi primaverili ed estivi, intrepidi lettori ed escursionisti di passaggio possono sfogliare e acquistare libri o anche solo scambiare due chiacchiere in un contesto che non ha certamente eguali nel nostro Paese.
un libro sogna, il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni.
Uscendo dai nostri confini, uno degli esempi più affascinanti di librerie sperdute nella natura lo troviamo nel nord degli States, vicino al confine canadese; la Maple Valley Library. Nato nel 2002, il progetto per la Maple Valley Library è stato l’unico di 18 progetti negli Stati Uniti a un AIA Honor Award. Ha infatti il merito di preservare il 90 per cento degli alberi del luogo grazie a una pianificazione intelligente ed eco-sostenibile. L’edificio è nascosto all’interno della foresta che lo ospita, con grandi angoli aperti all’interno e una griglia di finestre che aumentano l’affascinante panorama sull’esterno, creando una rapporto omogeneo fra interni ed esterni.
Immersa nel contesto urbano, ma non meno wild in quanto a impatto visivo e a livello di immaginazione dei suoi creatori è la Kansas City Public Library, che potremmo quasi definire il gigantesco scaffale di una libreria in mezzo alla città. L’effetto è quello di rendere concreta l’idea di poter entrare dentro i libri e non solo in senso figurato.
Sempre dall’America, sia del sud che del nord, ci arrivano due brillanti esempi del pensiero wild della letteratura, che può ribaltare il senso comune delle cose, trasportato nel contesto urbano, quasi a crearvi dei piccoli spazi di fuga ed evasione. Ne sono la dimostrazione le vecchie cabine telefoniche di New York trasformate in mini librerie a disposizione dei cittadini o alcune fermate dell’autobus a Bogotà, dove le attese di coloro che si muovono con i mezzi pubblici vengono addolcite da titoli gratuiti fruibili da tutti.
Tornando nel vecchio continente, troviamo un’altra libreria dal sapore magico. La Libreria Celtica di Locronan, un piccolo borgo bretone del 600, che sembra essere rimasto immutato da allora. Piccola, graziosa, stipata di libri, “celtica”, con tutto quello che la fantasia riesce ad abbinare a questo aggettivo. Per gli appassionati di questo mondo un luogo pieno di fascino e magia.
Eclatante in quanto a dimostrazione di amore per la lettura è la storia di un piccolo comune del Galles, Hay-on-Wye, dove per 1800 abitanti ci sono a disposizione 40 librerie. Da libro è anche la sua storia: negli anni ’60 il librario Richard Booth, dopo aver ricavato una libreria da una caserma dei pompieri, si “auto-incoronò” Re di Booktown e decise di formare la propria corte di bibliofili affinché seguisse il suo esempio e aprisse alcune librerie. La cittadina medioevale divenne da allora una specie di libreria a cielo aperto che oggi ospita un Festival del Libro patrocinato dal Guardian, che richiama ogni anno oltre 500.000 persone.
Copryight foto copertina: Kamil Porembiński