Tanti impegni, poca voglia, zero energia. Ci sono giornate che ti buttano giù dal letto tuo malgrado, sono quelle in cui il tuo umore migliora col tempo, le stesse che maledici ma ti salvano e ti rimettono al mondo quando il mondo tu vorresti bruciarlo vivo solo perchè ti gira male. Sì, perchè quando “non vuoi ma devi” quel dovere ti costringere a rapportarti con una realtà che è meno brutta di quella che il tuo umore lunatico ti vuol far credere. Così, tra un impegno e l’altro, tra uno sfogo e una risata, tra un incontro e una birra arriva la sera e tu ti senti bene, o almeno molto meglio di 14 ore prima. Forse è colpa del mio orologio biologico, la notte per me è il nuovo giorno, vivo di un bipolarismo temporale che mi rende lunatica, scorbutica e silenziosa fino a pomeriggio inoltrato e solare, simpatica, frizzante ed attiva dalle 20 alla mattina del giorno successivo.
Vuoi un appuntamento? Chiedimelo alle 3, vuoi litigare? Programmami un impegno alle 10 e sarò tua nemica per sempre. Svampitezza. Forse sarò un raro caso di svampita mora, eccezione alla regola del “simpaticissimo” clichè di “bionda uguale scema”. La cosa mi diverte perchè lo faccio di proposito. Non sono svampita, semplicemente non mi interessa, o meglio il mio interesse al mondo si suddivide in intervalli di tempo giornalieri ben definiti. E basta. Senza eccezioni per niente e nessuno. Ligabue cantava “non è tempo per noi”, io ho scoperto che il tempo per noi è questo, la notte, quando il telefono non squilla, quando nessuno ha qualcosa di urgente da dirti, quando il dolce far niente è un diktat che non contempla sensi di colpa. E allora ti trovi qualcosa da fare e lo fai con gusto perchè non è un obbligo. Divori un film, commenti la puntata di Project Runway Italia, butti giù righe di getto, prepari una tisana ai frutti di bosco e giustizi un pacco di biscotti, per poi scoprire che la tisana sa di medicina, ma invece di bestemmiare, ridi e stappi una Brew Dog. Che è meglio. Buonanotte.