Film consigliati: abbiamo selezionato 8 film che ogni amante del buon cinema non può non aver visto. Non i soliti cult ma delle chicche da amatori degne di essere chiamate tali. Ecco quali sono
Old Boy, regia di Park Chan-wook (2003)
Amore, vendetta, tradimento e tragedia. Claustrofobia onirica che si trasforma in spietato lirismo. Da vedere la versione originale del 2003, non il remake del 2013!
Amore tossico, regia di Claudio Caligari (1983)
Il primo film di Claudio Caligari, l’unico vero esempio di neorealismo degli anni ottanta. Senza censure, senza false morali, la vita e il cinema incontrano il dramma dell’eroina che ha segnato una generazione. Da vedere perché Caligari è un esempio di “Cinema”.
Veronika Voss, regia di Rainer Werner Fassbinder (1982)
Capolavoro di Fassbinder, esempio del “nuovo cinema tedesco” degli anni 70/80. Girato in un bianco e nero ossessivo che riporta indietro lo spettatore dentro atmosfere impressioniste, un “Viale del tramonto” spietato e artificiale. Da vedere in modo assoluto.
Morte a Venezia, regia di Luchino Visconti (1971)
Una delle scene finali più belle della storia del cinema. Un raro esempio in cui il cinema supera la letteratura da cui il film è tratto. Elegante e nobile, un cinema alto e decadente. Da vedere perché se non si è visto Visconti non si è visto niente.
La prima notte di quiete, regia di Valerio Zurlini (1972)
Un piccolo e preziosissimo gioiello, una Rimini desolata e cupa come non la rivedrete mai più. Un amore malato e commovente, una deriva di anime nel mare d’inverno. Da vedere perché il cinema italiano è stato anche questo.
The Raid, regia di Gareth Evans (2011)
Adrenalina pura, le più belle scene di combattimento corpo a corpo girate negli ultimi dieci anni. Una regia tecnicamente perfetta, innovativa e spregiudicata. Da vedere perché è un assalto agli action movie di Hong Kong.
Il ritorno, regia di Andrej Zvjagincev (2003)
Stupendo, poesia visiva di delicata fattura. Un film emotivamente completo e destabilizzante, un ritorno del padre, un amore fraterno, un equilibrio delicato impossibile da comprendere fino in fondo. Da vedere perché il cinema russo non è solo classici in bianco e nero.
Cargo 200, regia di Aleksej Oktjabrinovič Balabanov (2007)
Inaspettato e disturbato. Una storia lancinante e allucinante, una Russia sconosciuta che non esiste nel nostro immaginario, rock e contadina, repressa e distonica. Da vedere perché è un’esperienza senza rete di sicurezza. Violento e osceno. Lasciate a casa i bambini.