Tutti sappiamo che l’esposizione alla luce del sole fa bene al nostro corpo ed alla pelle, ma pochi sanno che in realtà, per godere degli effetti benefici delle radiazioni solari bastano pochi minuti di esposizione al giorno.
Nell’ultimo secolo, per ragioni esclusivamente estetiche, l’obiettivo praticamente di tutti è avere un’abbronzatura da invidia, una tintarella da sfoggiare con gli amici. In realtà questa pessima abitudine con l’avanzare dell’età può portare a problemi ed inestetismi, come macchie, pigmentazione irregolare o rughe.
Proprio per questa ragione è fondamentale proteggersi dall’esposizione dei raggi solari ed essere consapevoli che l’abbronzatura è un meccanismo di difesa del nostro corpo che si adatta alla situazione esterna. Bastano infatti 10 minuti al sole per poter attivare i recettori che portano alla formazione della vitamina D.
Perché è importante non scottarsi
E’ fondamentale utilizzare delle creme solari non solo per prevenire le scottature, ma anche per idratare la pelle e mantenerla giovane e luminosa, come collagena lumiskin. Per abbronzarsi senza rovinare la pelle del viso è importante seguire alcune regole base, molto semplici e per lo più già conosciute:
– Non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata (solitamente fra le 10.00 e le 14.00)
– Evitare lampade abbronzanti
– Fare uso di creme solari protettive anche quando già si è abbronzati
Creme e filtri solari
In commercio, fortunatamente, sono disponibili moltissimi prodotti: creme solari, latte solare o spray: la differenza, in linea di massima, sta nelle varie consistenze (le creme più dense che rimangono più a lungo sul corpo sono più indicate ad esempio per proteggere il viso o le parti delicate), e sopratutto nel tipo di filtro solare che le compone.
I filtri chimici sono in commercio da anni e sono i più indicati per gli adulti, ma i bambini dovrebbero invece utilizzare i filtri noti come “filtri solari fisici” che sono quello di biossido di titanio e l’ossido di zinco, più pastosi e che rimangono più a lungo sulla cute.
Fortunatamente i prodotti in commercio, specialmente in Italia, sono controllati e costituiti da sostanze che vengono approvate dalla legislazione europea, quindi non hanno controindicazioni particolari o effetti indesiderati.
Oltre ai filtri e la tipologia, le creme hanno diversi fattori di protezione (abbreviati con la sigla SPF, acronimo di Solar Protection Factor): questa va individuata in base alla tipologia di pelle: il fattore di protezione solare indica quante volte in più ci si può esporre rispetto al normale senza scottarsi, ma molto dipende in realtà dalla quantità di crema applicata e da un eventuale contatto con indumenti che possono andare a rimuovere la crema, dai ogni e da quanto tempo passa dall’applicazione.
La crema andrebbe sempre cosparsa almeno 20 minuti prima dell’esposizione al sole e l’applicazione dovrebbe essere ripetuta ogni tre o quattro ore, utilizzando fattori di protezione alti, dal 20 in su, e, secondo gli esperti, non bisognerebbe comunque mai ridurre il fattore anche dopo le prime esposizioni al sole.
I nei devono essere spalmati di crema come le altre zone del corpo. Meglio evitare invece i rimedi fai da te per la protezione solare. Specialmente in estate, è fondamentale curare l’alimentazione e l’idratazione: non esistono rimedi naturali per evitare di rovinare la pelle, ma una adeguata alimentazione ricca di frutta e verdura e quindi pronta ad apportare Vitamine (A, C, E) ed antiossidanti può aiutare nella fotoprevenzione.
Fatto questo, anche dopo l’esposizione al sole, sarebbe bene curare la pelle con una buona maschera per il viso, con degli esfolianti e con delle creme idratanti o creme dopo sole, spesso sottovalutate dai più ma di vitale importanza per una pelle sana e in salute.
Leggi anche: come preparare una crema viso fai da te.
Le radiazioni ultraviolette
I raggi ultravioletti si distinguono in:
– Raggi UVA
– Raggi UVB
– Raggi UVC
questa differenziazione nasce in base all’intervallo di lunghezze d’onda nel quale sono compresi: A e B raggiungono la terra, i raggi ultravioletti di tipo C vengono schermati dall’atmosfera e dallo strato di ozono. Pochi sanno poi che l’atmosfera filtra anche buona parte dei raggi UVB, tanto che solo il 4 – 10% raggiunge la superficie terrestre.
Il 90% delle radiazioni solari infatti appartiene ai raggi UVA, che colpiscono la pelle durante l’esposizione: queste, insieme ai raggi UVB, sono i principali responsabili delle scottature e degli eritemi solari, e, se da un lato vanno a stimolare la produzione di melanina e quindi aiutare il colorito estivo, gli UVA penetrano in profondità e vanno a colpire anche i vasi sanguigni ed il tessuto connettivo, causando la perdita dell’elasticità e l’invecchiamento precoce della pelle.