Milano, la capitale della moda e del design, è stata scelta come città del libro nel 2015. Le sue biblioteche sono dei gioielli di architettura. Vi portiamo alla scoperta delle 10 biblioteche che meglio rappresentano la storia di una città in continuo movimento.
Biblioteche rionali di Milano
Milano è da sempre una città innovativa e attenta ai bisogni dei suoi cittadini. Dietro la moda, il design e l’aperitivo si nasconde un cuore che pulsa di letteratura; la città meneghina è infatti capitale dell’editoria italiana. Le biblioteche ricevono cospicui investimenti che permettono loro, non solo di gestire il già importante patrimonio librario, ma anche di dare vita a nuovi progetti e fornirsi di sistemi di lettura tecnologici. È così che le biblioteche milanesi riescono a creare un ponte tra l’importanza storica dei palazzi e i servizi offerti. Le biblioteche che abbiamo scelto vi stupiranno per la loro bellezza e per la loro funzionalità.
Biblioteche di Milano ospitate da palazzi storici
La Biblioteca Ambrosiana
La prima biblioteca di cui vi parliamo è stata anche una delle prime biblioteche ad aprire al pubblico. Il cardinale Federico Borromeo aveva in progetto la costruzione di un complesso culturale che ospitasse una scuola di pittura, una pinacoteca ed una biblioteca; è così che, alla fine del 1600, venne costruito il palazzo dell’Ambrosiana. La biblioteca, inaugurata l’8 dicembre 1609, stupisce i suoi visitatori per la sua innovazione; i libri non sono più attaccati al banco di lettura, ma sono disposti in alti scaffali di legno e possono essere presi liberamente per la consultazione. Deciso a contrastare l’avanzata della riforma protestante con la cultura cristiana, il cardinale mandò i suoi emissari a fare acquisti in tutta Europa.
Fu così che riuscì a dotare la sua biblioteca di preziosi manoscritti latini, greci, ed orientali. Alcuni sono dei testi originali della Bibbia, o documenti di importanza religiosa, testi poetici, grammatici o scientifici. Ma a spiccare tra i 35.000 manoscritti che l’Ambrosiana custodisce, ci sono quelli appartenuti al grande Leonardo Da Vinci. I libri stampati sono invece 800.000 ed uno stemma con un’ancora ed un delfino ci aiuta a riconoscere le aldine, i libri provenienti dalla stamperia dell’umanista italiano Aldo Manuzio. Se il patrimonio librario della Biblioteca Ambrosiana non vi avesse convinto, potreste dare retta ad Alessandro Manzoni che l’ha citata ne I promessi sposi.
Biblioteca Nazionale Braidense
La Biblioteca Nazionale Braidense apre le porte nel 1786 per volere dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, la quale riteneva che l’Ambrosiana fosse ricca di manoscritti, ma ancora povera di libri a stampa; decide così di rendere pubblica la collezione del conte Carlo Pertusati. Il fondo librario iniziale è costituito dai fondi del collegio Braidense, quelli delle case gesuitiche di San Fedele e San Girolamo e dai duplicati della Biblioteca Imperiale di Vienna. L’edificio che la ospita è Palazzo Brera, un antico convento appartenuto prima all’ordine degli Umiliati e poi a quello dei Gesuiti che vi istituirono una scuola.
Venne ristrutturato nel ‘600 da Francesco Maria Richini e l’Imperatrice volle trasformarlo in un centro culturale di tutto rispetto e vi fondò l’Accademia di Belle Arti, una pinacoteca, un osservatorio ed un orto botanico. Nel periodo napoleonico molte opere vennero trafugate da chiese e conventi e spostate nelle pinacoteche e nelle appena nate gallerie d’arte, fu così che arrivarono a Brera opere di artisti importanti: Giovanni Bellini, Caravaggio, Raffaello, Piero della Francesca, Hayez, El Greco, Mantegna, Canaletto, Rubens, Tintoretto, Rembrandt, Boccioni, Modigliani, Carrà e Picasso. Costituita da un patrimonio di 1.500.000 libri, la Biblioteca Nazionale Braidense è sicuramente tra le più belle di Milano.
Biblioteca Sormani
Ad ospitare la biblioteca Civica della città è il palazzo Sormani, che prende il nome dalla famiglia Sormani-Andreani che vi abitò nel 1783; a loro si devono le decorazioni in stile neoclassico francese. Ma il palazzo, costruito nel XVI secolo, accoglie in sé diversi stili architettonici. Il cardinale Cesare Monti (XVII secolo) arricchisce il palazzo con la sua collezione d’arte e lo fa ristrutturare, dall’architetto Francesco Maria Richini, secondo i canoni del classicismo cinquecentesco romano. Successivamente, il nipote del cardinale, apporterà delle modifiche seguendo il nuovo gusto del barocchetto; i dipinti più particolari appartengono proprio a questo periodo.
La sala che ospita le conferenze è interamente dipinta con figure di animali e creature mitologiche come fauni ed unicorni. La biblioteca Sormani è la più fornita e raccoglie i libri appartenuti alla Biblioteca Centrale situata nel Castello Sforzesco. In seguito ad un bombardamento nell’agosto del ’43, il patrimonio librario va quasi completamente perso e nei successivi quattro anni i milanesi si adoperano per fare in modo che la città abbia di nuovo una biblioteca; i volumi raccolti furono 75.000. L’inaugurazione avvenne nel 1956, da allora il palazzo Sormani ospita la maggior parte dei lettori di Milano.
La biblioteca Affori
Al primo piano della Villa Affori Modignani, è ospitata la biblioteca Affori; l’edificio costituito da tre piani è stato uno dei palazzi nobiliari più frequentati di Milano. Fatto costruire dall’arcivescovo Giovanni Visconti, nel 1350, è stato successivamente ampliato nel 1687 quando ad acquistarlo fu il marchese Pier Paolo Corbella. All’esterno, il grande parco all’inglese, ospitava dei sontuosi ricevimenti ai quali accorrevano molti nobili. Nel 1800 la villa diviene un luogo di ritrovo per intellettuali che costituiscono un salotto letterario al quale partecipano anche lo scrittore Alessandro Manzoni ed il pittore Francesco Hayez.
La biblioteca si trova al primo piano in un ambiente interamente decorato da Panfilo Nuvolone che ha ritratto momenti della vita di Diana, la dea. Molto bella è anche la sala delle arti, anch’essa decorata e costituita da un soffitto in legno dal quale pende un grande lampadario in ferro battuto e vetro di Murano dei primi del ‘900. La biblioteca Affori concilia il passato della struttura con l’innovazione della sua offerta bibliografica, ospita infatti una sezione interamente dedicata al fumetto ed uno spazio per i giovani; una raccolta di cd di musica pop la rende ancora più originale. In estate il giardino si anima grazie agli spettacoli e ai concerti organizzati nell’ambito della Milano Estate.
Biblioteche di Milano in cascine
Biblioteca Chiesa Rossa
La biblioteca Chiesa Rossa è un vero e proprio luogo di culto per chi ama la lettura; l’edificio che dal 2004 la ospita ha una storia davvero interessante. In epoca romana vi sorgeva un tempio dedicato alla dea Diana, protettrice dei boschi e dei corsi d’acqua, e forse la vicinanza al Naviglio ne spiega il motivo della costruzione. L’avvento del cristianesimo cancella però ogni traccia di paganesimo, e il tempio lascia il posto ad una chiesa romanica (II secolo d.C.) nella quale si stabilirono nel 1303 le suore dell’ordine delle Benedettine. Nel 1600 con l’incremento delle attività agricole, l’edificio di mattoni rossi viene definitivamente adibito a cascina.
La biblioteca è opera di un recupero architettonico importante, che ha reso la Chiesa Rossa un luogo ampio e luminoso. Con l’arrivo della bella stagione, i grandi portici permettono di aumentare le postazioni di lettura ed il parco circostante ospita diverse attività culturali. I libri sugli scaffali sono più di 23.000 ed è possibile trovare testi in lingua russa; questi ultimi sono stati aggiunti per permettere l’inserimento nella comunità delle donne ucraine, da anni infatti si prendono cura dei bambini vittime della catastrofe nucleare di Chernobyl. La biblioteca ha l’onore di accogliere annualmente il Festival della Letteratura di Milano che, dal 2012, l’ha scelta come luogo di apertura e di chiusura della manifestazione.
Biblioteca Cassina Anna
Presenti sul territori milanese sin dal X secolo, le cascine sono degli edifici usati inizialmente come depositi agricoli. Nei secoli successivi divennero delle strutture abitative che ospitavano i “cassinari” ai quali veniva affidata la conduzione dei fondi. Dal punto di vista architettonico, la cascina presenta una struttura a corte chiusa su tre lati, spesso veniva circondata da alte mura che la difendevano da furti e razzie. Cassina Anna è stata costruita alla fine dell’800 su richiesta del duca Guido Visconti di Modrone che volle dedicarla a sua moglie Ida Renzi; il primo nome della cascina era infatti “Ida”. Nel 1907 Giuseppe Visconti, padre del famoso regista Luchino Visconti, la ricevette in eredità per venderla poi nel 1934 alla società “Cassina Anna”.
Ristrutturata dall’architetto Alberto Caruso la Biblioteca Cassina Anna, immersa nel verde del Parco Nord di Milano, è adatta a tutti, soprattutto ai giovani; ad accogliergli c’è infatti uno spazio rallegrato da murales, nel quale si svolgono molti laboratori, ed una raccolta di libri Fantasy. In biblioteca troverete a vostra disposizione anche un’ecoteca (una raccolta di libri a tema ambientale) ed una sezione dedicata agli utenti con difficoltà visive, uditive e cognitive. A Cassina Anna si coltivano menti.
La biblioteche di Milano più innovative
Biblioteca Parco Sempione
Un edificio moderno e molto particolare è quello che si trova all’interno del parco Sempione, nel quale nasce l’omonima biblioteca. Visto dall’alto sembra un’enorme ciambella alla quale è stato dato un morso, ma è nato per un progetto architettonico molto importante di Ico Parisi e Silvio Longhi. La biblioteca è stata infatti costruita nel 1954 in vista della X triennale di Milano; l’idea era quella di creare una struttura che riuscisse ad essere in perfetta sintonia con l’ambiente circostante e che fosse aperta e luminosa.
Gli spazi interni sono arredati in modo moderno con una predominanza del colore bianco, spezzata però da alcuni colori accessi e arricchita da pezzi di design. Sui suoi scaffali si trovano tutte le ultime novità editoriali di narrativa e diverse sezioni dedicate al cinema, alle nuove tecnologie, alla cucina, ai viaggi e molto altro. Una biblioteca al passo coi tempi situata a poca distanza dal laghetto del parco e dal Castello Sforzesco, esiste luogo migliore dove poter leggere?
La Biblioteca Campus Durando del Politecnico di Milano
Il Politecnico di Milano è un’università specializzata nel campo scientifico e racchiude in sé facoltà riguardanti l’ingegneria, l’architettura ed il disegno industriale. Divisa in due campus, quello di Bovisa e la Città Studi, possiede le biblioteche più ricche in quanto a testi di materie tecnico/scientifiche. Nel campus Durando, la scuola di design è riconoscibilissima; il palazzo che la ospita è davvero originale. Costituito dall’insieme di diverse forme geometriche sovrapposte, è ravvivato da colori primari come il rosso, il giallo ed il blu.
La biblioteca è stata aperta nel 1997 e possiede tutti i testi sui quali gli studenti del politecnico sono chiamati a studiare; testi che riguardano l’architettura, il design, la moda e che documentano l’avanzamento della cultura progettuale in ambito italiano e straniero. Inoltre è possibile toccare con mano i materiali che si stanno studiando, o che si intende utilizzare per i progetti, grazie all’istituzione della materioteca. L’accesso alla biblioteca è, purtroppo, riservato ai soli studenti del Politecnico.
Le biblioteche di Milano che pensavate non esistessero
Il bibliobus
Il 2017 ha regalato a Milano la biblioteca itinerante, pensata per tutti quelli che proprio non riescono a spostarsi da casa. A bordo di un autobus coloratissimo, viaggiano circa 2.000 libri che fanno tappa nelle piazze milanesi e in alcuni luoghi in cui non è presente una biblioteca. Il servizio offerto è lo stesso di una normale biblioteca, i libri si possono avere in prestito per non più di 30 giorni (esibendo la tessera del sistema bibliotecario) e se non trovate quello che vi serve potete prenotarlo e ritirarlo al prossimo giro del bus. Non è fantastico scendere di casa e trovare il bibliotecario ad attendervi?
Le Biblioteche di condominio
Se il bibliobus che parcheggia sotto casa non vi basta, state tranquilli perché i milanesi hanno pensato anche ai più pigri; restate pure in pigiama, la biblioteca la trovate nel vostro palazzo. La prima biblioteca condominiale è nata nel 2013 ed è stata subito accolta con entusiasmo. Spesso nelle grandi città non ci si conosce nemmeno tra vicini di appartamento, creare un punto di ritrovo all’interno di un edificio abitativo può favorire la conoscenza tra i condomini e la socializzazione. Inoltre a prendersi cura della biblioteca sono proprio dei semplici cittadini che hanno modo di collaborare affinché il sistema funzioni nel modo giusto. Inoltre potrebbe essere una buona occasione per introdurre i più piccoli alla lettura ed aumentare il loro senso civico.
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