Le biblioteche più belle, particolari e sfacciate di Roma, alla scoperta della Capitale in un modo diverso dal solito: attraverso quei luoghi segreti dedicati agli amanti dei libri.
Biblioteche di Roma
Le biblioteche, i luoghi dove tutto il nostro sapere viene depositato, sono dei portali magici per chiunque abbia voglia di scoprire quali e quanti mondi si nascondono dentro i libri che custodiscono. Noi abbiamo scelto di mostrarvi alcune delle biblioteche presenti sul territorio della Capitale, anche quelle più cheeky.
L’idea della costruzione di una biblioteca a Roma risale a più di duemila anni fa, fu infatti l’imperatore Giulio Cesare a progettare la costruzione di due grandi biblioteche gemelle contenenti una testi in greco ed una testi in latino. A guidarne i lavori e l’organizzazione doveva essere Marco Terenzio Varrone, autore dell’opera Sulle Biblioteche, ma l’uccisione dell’imperatore mise la parola fine a questo progetto.
A rispolverarlo e a metterlo in atto fu Gaio Asinio Pollione, che costruì così la prima biblioteca pubblica dell’impero romano; era situata nelle vicinanze del Foro e, purtroppo, dell’edificio non sono rimaste tracce. Nell’arco di duemila anni molte sono state le costruzioni che hanno ospitato e raccolto migliaia di libri, noi ve le mostriamo in tutta la loro bellezza, la loro particolarità e l’impegno che hanno nella promozione della lettura. Scopriamo insieme quali sono le biblioteche romane che meritano di essere visitate.
Le biblioteche più grandi ed importanti di Roma
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Non si può parlare delle biblioteche di Roma se non iniziando dalla più importante, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Inaugurata il 14 marzo 1876 ed inizialmente ubicata nel palazzo cinquecentesco del Collegio Romano, che a sua volta aveva ospitato la Biblioteca Secreta (o Major) dei Gesuiti, si trova ora nella zona archeologica di Castro Pretorio. L’edificio è ampio e moderno ed è dotato di ben 11 sale di lettura, differenziate in base al tipo di ricerca che si sta svolgendo. Le grandi vetrate la rendono un luogo luminoso e l’abbattimento di barriere architettoniche permette l’accesso proprio a tutti.
L’immenso patrimonio librario conta più di 7 milioni di volumi (112 km di libri), tra i quali possiamo trovare migliaia di manoscritti (molti dei quali autografi), incunaboli e libri rari. Uno dei progetti più importanti che la biblioteca porta avanti è Spazi900, un progetto che mira alla creazione di un grande museo che rappresenti la letteratura italiana del ‘900. Proprio in quest’area, dedicata alle eccellenze italiane, possiamo visitare la stanza di Elsa Morante che è stata arredata con i mobili dello studio della scrittrice ed impreziosita dai manoscritti originali. La biblioteca è attiva culturalmente ed organizza mostre, convegni ed altri eventi.
Biblioteca Apostolica Vaticana
Un’altra grande ed importante biblioteca è sicuramente quella ospitata all’interno della mura di San Pietro: la Biblioteca Apostolica Vaticana. La raccolta di libri è attestata sin dall’inizio del 300 d.C., lo Scrinium è stato infatti il primo archivio di testi della Chiesa Romana. Arricchitasi e decimatasi nel corso degli anni a causa di trasferimenti o razzie, la storia moderna della biblioteca inizia nel ‘400 quando il papa Niccolò V decise che i volumi in lingua greca, latina ed ebraica divenissero accessibili alla consultazione ed alla lettura degli eruditi.
L’attuale sede della biblioteca (cortile del Belvedere) è il frutto di ampliamenti voluti dal papa Sisto V, a lui si deve infatti la costruzione della Sala Sistina che con i suoi 70 metri risulta essere una delle più lunghe al mondo. Costituita da due navate completamente affrescate, la sala ospita il dipinto di Andrea Lilli raffigurante il rogo dei libri di Ario. La “Vaticana” contiene 1.600.000 libri stampati, 180.000 manoscritti e 8.600 incunaboli; a renderla interessante sono proprio i manoscritti tra i cui spiccano quelli di San Tommaso d’Aquino e quelli del Petrarca. L’unico problemino è che per entrare dovreste essere o dei ricercatori o degli studiosi, o altrimenti dovreste farvi prestare il mantello dell’invisibilità da Harry Potter; ma portare la magia al Vaticano sarebbe davvero pericoloso.
Biblioteca Alessandrina
Rimaniamo nell’ambito della cultura religiosa, perché la Biblioteca Alessandrina nasce nel 1667 per volere del papa Alessandro VII e raccoglie, inizialmente, duplicati della biblioteca Chigiana e della Biblioteca Vaticana. Al Fondo Antico si aggiungono, nel 1815, altre opere stampate dallo Stato Pontificio ed opere stampate dalle tipografie delle province romane. La biblioteca dello Studium Urbis si trova all’interno del palazzo del Rettorato dell’Università degli studi di Roma La Sapienza e, a partire dal 1935, raccoglie al suo interno il patrimonio delle preesistenti biblioteche di Lettere, Giurisprudenza e Scienze Politiche.
Con più di 1.000.000 di volumi la Biblioteca Alessandrina vanta diverse collezioni tra le quali spiccano quelle riguardanti Giosuè Carducci, Grazia Deledda e Leopardi. Ad occuparsi dello spostamento della biblioteca, dal vecchio palazzo alla nuova (ed attuale) sede nella città universitaria, fu Maria Ortiz; una donna con grandi interessi letterari che tentò di entrare alla biblioteca del Senato ma che non ottenne il posto a causa di «qualche pregiudiziale circa l’opportunità di introdurre donne nel personale del Senato», così disse il suo celebre amico Benedetto Croce. La biblioteca è visitabile ed è accessibile a tutti gli studenti di età uguale o maggiore ai 16 anni.
Le biblioteche più cheeky, sfacciatamente belle
Keats-Shelley House
La prima biblioteca che ha il merito di essere sfacciatamente bella, è quella che si trova all’interno del museo dedicato a Keats e Shelley. L’edificio sorge accanto alla scalinata di piazza di Spagna ed è stato l’ultima residenza di John Keats, il poeta simbolo del romanticismo inglese. La biblioteca è costruita interamente in legno e contiene più di 8.000 volumi, il suo primo curatore è stato Harry Nelson Gay. A lui va il merito di aver selezionato libri e riviste riguardanti gli autori più importanti del romanticismo inglese. Tra le prime edizioni di Keats e Shelley troviamo anche molti cimeli, alcuni davvero strani come la ciocca di capelli di John Milton ed una maschera di carnevale in cera appartenuta a Lord Byron. Se la letteratura inglese è la vostra grande passione, non potete fare a meno di visitarla.
Studio di Luigi Pirandello
Un’altra importante casa museo della quale la città di Roma può vantarsi è quella nella quale visse Luigi Pirandello. Molto vicina al parco di Villa Torlonia, la casa è in realtà un villino in stile liberty nel quale non solo è presente la collezione di libri personale dell’autore, ma anche tutti i suoi oggetti personali. La macchina da scrivere dal quale sono nate le sue opere è ancora lì, come lo sono alcuni manoscritti contenenti poesie, romanzi e drammi.
Nella sua camera da letto, riarredata, sono presenti i suoi abiti, i cappelli, il bastone e la divisa della Reale Accademia d’Italia. Pirandello vi morì nel 1936 e solo nel 1961 fu fondato l’Istituto di Studi Pirandelliani, nato con l’intento di favorire gli studi riguardanti uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana. Visitandola scoprirete con quale gusto è stata arredata e dove sono nate alcune opere del famoso scrittore.
Le biblioteche green di Roma
Biblioteca Villa Mercede
Tra i palazzi di San Lorenzo, uno dei quartieri più vivi di Roma, appare un’oasi urbana: la biblioteca di Villa Mercede. Immersa nel verde delle piante e degli alberi che costituiscono il giardino dell’antica villa, questa struttura offre un’attività culturale davvero variegata. Poter leggere o studiare in un ambiente così è già un sogno ma a renderlo ancora più interessante sono i corsi di yoga all’aperto e gli eventi musicali.
Nel giardino c’è un piccolo parco giochi che tiene occupati i bambini mentre le mamme, o i papà, possono finalmente leggere quel romanzo che tengono in borsa da mesi. La biblioteca non è molto grande ma grazie agli spazi esterni e al pavimento interno fatto a scacchiera, sul quale i bambini possono sdraiarsi e partecipare a diverse attività ricreative e di promozione della lettura, riesce ad accogliere molte persone. La Biblioteca Villa Mercede è un luogo adatto davvero a tutti, grandi e piccoli.
Biblioteca Villa Leopardi
Appartenuta ai Dittajutti e risalente ai primi anni del ‘900, la Villa prende il nome dal poeta e scrittore Giacomo Leopardi; i proprietari erano infatti suoi parenti. Attorno alla villa venne costruito un giardino in stile gardenesque, la progettazione del quale prevede l’utilizzo di piante esotiche o bizzarre ed un’ubicazione particolare delle stesse. All’interno di questo giardino vennero fatti edificare altri due piccoli edifici, ed è proprio in uno di questi che sorge la biblioteca.
Una delle sue particolarità è la terrazza al secondo piano che permette la lettura all’aperto (nel caso piovesse o non vi bastasse il parco). L’attività culturale prevede concerti di musica classica e jazz, presentazioni, visite guidate e corsi di alfabetizzazione informatica per adulti. Se avete bisogno di staccare la spina, questa è la biblioteca che fa per voi.
Biblioteca Fabrizio Giovenale
Nel quartiere di Rebibbia, sì proprio quello dove vive Zerocalcare, nasce la biblioteca intitolata a Fabrizio Giovenale; un architetto molto attento alle tematiche ambientaliste e attivo nella salvaguardia del parco di Aguzzano. All’interno del parco è presente l’edificio che ospita la biblioteca, ristrutturato secondo i criteri della bioedilizia ed alimentato con un sistema di pannelli fotovoltaici. Un’antica vaccheria si è trasformata non solo in un luogo nel quale studiare, ma in un vero e proprio centro culturale mosso dal desiderio di riqualificare un quartiere periferico attraverso i principi dell’ambientalismo.
Grazie alla biblioteca sono sorti degli orti urbani in grado di coinvolgere 500 nuclei familiari, ed è stato istituito un mercato agricolo biologico. Grazie alle molte postazioni, all’apertura nel fine settimana ed agli orari che sfiorano la mezzanotte, la biblioteca Fabrizio Giovenale è un luogo di cultura che punta ad espandere il pensiero ecologista attirando soprattutto i giovani.
Le biblioteche per bambini e ragazzi
Biblioteca Centrale Ragazzi
Se è vero che lettori non si nasce, è pur vero che è possibile diventarlo. La biblioteca Centrale Ragazzi è dedicata proprio a chi si avvicina per la prima volta alla lettura. Tra i suoi scaffali si possono trovare tutti i libri più belli ed importanti della letteratura per ragazzi. Fiabe, favole, fumetti, libri illustrati e testi che mirano ad educare alla multiculturalità; questa biblioteca è sicuramente un luogo dove “perdersi”. Si trova a due passi da Campo de’ fiori ed è ospitata dal palazzo Fiori, lo spazio al suo interno è colorato e a misura di bambino. La sua particolarità è la sezione denominata La bottega dei piccoli, dedicata ai bambini da 0 a 6 anni ospita iniziative ed eventi pensati proprio per loro. Se volete che i vostri figli diventino dei giovani lettori, questo è il posto giusto.
Biblioteca Casa del bimbo
Questa biblioteca accoglie i bambini ancora prima della loro nascita, e sa già che saranno dei lettori. Il nome spiega tutto, la Casa del bimbo è la biblioteca che organizza corsi per mamme in dolce attesa. Seguiti sin dai primi passi, i bambini scoprono la magia della lettura e soprattutto il mondo della fantasia. I laboratori sono originali, ad esempio si può imparare l’inglese cucinando e ci si può avvicinare alla lingua latina attraverso la lettura delle favole. Ma a sentirsi a casa non sono solo i più piccoli, grazie a diversi seminari gli adulti hanno l’opportunità di imparare ad essere genitori. In pochi si preoccupano di seguire le mamme ed i papà che devono affrontare molte sfide man mano che i loro figli crescono, la Casa del bimbo ed il suo staff cerca di aiutarli nel migliore dei modi.
Le biblioteche straniere a Roma
Biblioteca dell’Istituto di Cultura Giapponese
Il Giappone è sicuramente uno dei paesi che tutti vorremmo visitare almeno una volta nella vita. La sua cultura ci è arrivata attraverso i cartoni animati (anime), i fumetti e naturalmente il cibo. Ma ad affascinarci non è solo questo, i paesaggi del Giappone sono delle oasi dove niente viene lasciato al caso. A Roma c’è un piccolo grande tempio della cultura giapponese, l’Istituto di Cultura Giapponese. Gestito attualmente dalla Japan Foundation, l’istituto nasce il 12 dicembre del 1962. Seminari, workshop di Ikebana (l’arte di disporre i fiori nei vasi), proiezioni di film e corsi di lingua giapponese mirati al superamento del JLPT (certificazione linguistica), queste sono alcune delle attività svolte.
La biblioteca che si trova al suo interno contiene più di 32.000 volumi che riguardano il Giappone e la sua cultura (anche il lingua italiana), ma c’è la possibilità di avvicinarsi alla letteratura di questo paese scegliendo di leggere i testi direttamente in lingua. Il fiore all’occhiello dell’Istituto è lo splendido giardino in stile sen-en ideato dall’architetto Ken Nakajima. Visitarlo in aprile nel periodo della fioritura dei Sakura (i fiori di ciliegio) è sicuramente il miglior modo per avvicinarsi al paese del Sol Levante.
Biblioteca Europea
Il vero concetto di comunità Europea, o quello nel quale noi crediamo, è quello che prevede l’abbattimento delle barriere ideologiche e culturali tra gli stati membri. Solo in questo modo è possibile pensare ad un’Europa Unita attraverso le persone e la cultura. La Biblioteca Europea di Roma, inaugurata nel 2008, è il posto ideale in cui ci si può sentire veramente comunità. La scelta dei testi è il frutto della collaborazione fra il sistema bibliotecario romano ed undici Istituzioni Straniere di Cultura con sede a Roma.
All’interno di uno spazio colorato ed accogliente potrete quindi trovare i libri più rappresentativi di ogni paese ed avvicinarvi alle altre culture presenti in Europa, con la possibilità di studiarne le lingue. Tra gli scaffali troverete dizionari e manuali utili all’apprendimento di quest’ultime. La biblioteca organizza anche un caffè letterario, dove le bellezze e le diversità degli altri paesi si affrontano con una sana chiacchierata. Accorciare le distanze tra noi e gli altri tramite la lettura è possibile se solo lo si vuole.