Musica è: cosa scatena il potere dominante della musica, unita ad un testo intenso e i ricordi di una vita.
La musica accompagna la vita di qualunque individuo, facendogli da colonna sonora. Infatti chiunque ha in mente delle canzoni che per ognuno significano momenti importanti, belli o brutti, ma comunque indimenticabili. E se non sono nella mente, basta un fugace ascolto di quel brano ed ecco che ci assalgono ricordi e sensazioni, profumi, colori, immagini. La musica ha questo potere rievocativo. La musica è potere. Potere di espressione, potere di sensazione, potere di crescita personale ed elevazione spirituale.
Si inizia da adolescenti, per alcuni anche prima: la canzone che ascoltava tuo padre in macchina o tuo fratello quando si chiudeva in camera e non ti faceva entrare. Nell’adolescenza si forgia il gusto musicale, si sceglie un genere per modellare la propria identità e sentirsi parte di qualcosa, di un gruppo. E qualunque sia quello scelto, ci sarà sempre la canzone che racconta il tuo primo amore. E poi quella che parla di come è finito male. La vita vera ancora non è iniziata, ma già più una canzone racconta quello che ti è successo, sembra che parli di te, calza con la tua esperienza a perfezione.
Il potere della musica è legato spesso anche al testo. Testi che raccontano, emozionano, insegnano. E quando sei adolescente, il tuo cervello è una spugna che assorbe qualunque tipo di bellezza con cui vieni a contatto, tanto che ci sono versi che colpiscono la tua personalità tanto da instaurarsi nei principi basilari che guidano la tua esistenza. La salvezza dalle giornate grigie, dalle esperienze negative: ti trasporta dove vorresti essere, oppure ti ascolta mentre l’ascolti, ti consiglia anche se non glielo chiedi.
Un testo può schiarirti le idee e consolarti, come fosse il tuo migliore amico. Un riff di chitarra può scaricarti la tensione di dosso, far sfogare il tuo nervosismo, come dei synth possono bloccarti tra il relax e il viaggio astrale. E per chi non ha mai smesso di credere in Lei, funziona anche dopo l’adolescenza. O per sempre. Non c’è sconfitta nella vita che una canzone non possa combattere. La musica ti insegna a mettercela tutta. La voglia di continuare a lottare si mescola con la grinta e l’adrenalina che insieme ad un testo, un riff di chitarra elettrica e un ritmo veloce di batteria infondono.
Più una canzone fa ballare il tuo corpo, più il tuo cervello sta rilasciando dopamina, il neurotrasmettitore del piacere, così come succede assumendo cibo o droghe. L’ascolto della canzone preferita modifica il battito cardiaco, il ritmo del respiro, la temperatura corporea e dà letteralmente i brividi. Ecco alcuni brani, alcuni artisti che negli ultimi vent’anni sono sicuramente stati per molti delle guide, o più semplicemente delle spalle su cui appoggiarsi, rassicurandovi che non eravate gli unici sfigati dell’universo ad avere un problema.
I DON’T WANT TO MISS A THING – AEROSMITH
Nella generazione degli attuali trentenni, quanti si sono innamorati di questo brano? E quanti grazie ad esso? Il film Armageddon fu un successo, ma questa canzone come colonna sonora spiccò per la sua dolcezza e insegnò a molti di quella generazione l’amore: il testo insegna l’innamoramento. Se siete stati innamorati davvero, almeno una volta nella vita, vi sarete sicuramente sdraiati accanto al partner mentre dormiva, pensando…
I could stay awake just to hear you breathing”
“I could stay lost in this moment forever”
“Every moment spent with you is a moment I treasure
MUSCLE MUSEUM – MUSE
Chi ha seguito la band di Teignmouth dai suoi esordi nel 1999, ha subito empatizzato con la straziante canzone che parla di una relazione che ti tarpa le ali e del sentirsi in gabbia nonostante si sia innamorati. Nel loro caso, Bellamy esprime sia con la musica che con le parole le difficoltà dell’essere musicisti esordienti mentre il partner vorrebbe per lui una carriera più “normale”, in una chiave però che anche chi non ha avuto di queste esperienze può capire.
You will wait until it’s over to reveal what you’ve never shown her, too little much too late”
“Can you see that I am needing, begging for so much more than you could ever give”
“I have played in every toilet, but you still want to spoil it to prove I’ve made a big mistake
NON ME LO SO SPIEGARE – TIZIANO FERRO
Gli Italiani sono sicuramente i più sentimentali di tutti, e quando si ha bisogno di una canzone struggente, nel repertorio di musica leggera i titoli per abbattersi ancora di più sono centinaia. Tiziano Ferro però, al contrario della maggior parte dei nostri connazionali, grazie alla sua tecnica interpretativa molto vasta si muove liberamente con la voce per esprimere al meglio quello di cui parla e per far vivere all’ascoltatore le sensazioni che lui stesso prova. Varie generazioni hanno almeno una sua canzone come colonna sonora di un periodo della loro vita, e questa è una di quelle che parla di stati d’animo contrastanti, di una persona che si vuole auto convincere di essere forte, ma il suo pensiero introspettivo sa benissimo che in realtà questo amore finito lo sta distruggendo. La storia che più o meno tutti hanno vissuto.
Io non piango mai per te, non farò niente di simile”
“Sì, lo ammetto, un po’ ti penso ma mi scanso, non mi tocchi più.
Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare e credere di stare bene quando è inverno…”
“E se sto così, sarà la primavera…Ma non regge più la scusa
LIGABUE
Luciano Ligabue è un altro di quegli artisti che sa esprimere nei testi esperienze di vita che qualunque ascoltatore ha vissuto, ma non proprio nella “maniera italiana”. Infatti evita di piangersi addosso, perché evidentemente non rispecchia la sua personalità, o più semplicemente non è quello il messaggio che vuole dare. A parte nella sua ultima “versione”, se parla d’amore non è quasi mai smielato, debole. Non citeremo una sola canzone, perché nella sua carriera i messaggi da lui dati sono molteplici. Si schiera con i deboli e con gli emarginati, e sprona sempre a dare il massimo e a seguire la propria strada.
Questa è la mia vita, se ho bisogno te lo dico. Sono io che guido, io che vado fuori strada. Sempre io che pago, non è mai successo che pagassero per me
C’è chi vince, c’è chi perde, noi balliamo casomai. Non avremo classe ma abbiamo gambe e fiato finché vuoi
Siamo quelli che, da quelli come te, non si fanno mai pagar da bere. Siamo quelli che, è meglio se lo sai, con quelli come te son sempre pari. Tutti vogliono viaggiare in prima…e sotto come va? Fuori come va?
Non date mai per scontata la musica. Non dimenticate del potere che ha avuto nelle vostre vite e di quello che ha ancora, se glielo permettete.