Stephen King: storia e vita vista con gli occhi di chi legge tra le righe delle sue opere. Un aneddoto curioso? Ha concesso i diritti di Nona per un dollaro.
Narratore di fama, blasonato dall’opinione pubblica come Re dell’horror, chi conosce Stephen King sa che c’è molto di più: i suoi libri hanno la particolarità di lasciare un senso di malinconica nostalgia, come se si salutatasse per sempre un compagno di viaggio, dopo essere stati catapultati nei suoi racconti. Le sensazioni, Stephen King le sa descrivere con una spietata particolarità di dettagli; i personaggi, poco a poco, prendono vita e si distaccano dalle pagine per affondare le loro personalità nel nostro immaginario.
I ruoli vengono capovolti, il lettore diventa parte di una fantasia che farebbe intimidire chiunque; il tempo non si calcola più in giorni ma in numeri di carta, neri su bianco, l’atmosfera cambia, gela intensificandosi, con parole a volte calme a volte tempestose, ma con il potere delle calamità di disorientare gli stati d’animo. King ha un passato curioso alle spalle e probabilmente ciò ha influenzato (o potenziato) la sua capacità narrativa,che rende partecipi dei propri traumi infantili non solo i lettori, ma anche i suoi personaggi.
Immaginate una mattina come tante altre, intiepidita dal primo sole della primavera e un padre di famiglia che esce di casa per non tornare mai più, abbandonando il figlio, che verrà allevato solo dalla madre senza la sicurezza economica di arrivare a fine mese. Il ragazzo cresce, ed assiste all’incidente di un amico travolto da un treno e ne rimane così sconvolto da rimuovere completamente l’episodio e non ricordarsi più nulla quando i familiari gli chiedono spiegazioni a riguardo.
La sua passione per la scrittura lo tiene saldo alla realtà e sin dalle scuole elementari realizza piccoli racconti che vende ai suoi compagni per qualche dollaro. Quando comincia l’università conosce l’amore, Tabitha, dalla quale non si separerà più ed è a lei che deve parte del suo successo quando recupera dal cestino dei rifiuti il suo primo manoscritto Carrie che – a detta dello scrittore – risultava un romanzo per il quale stava spendendo troppo tempo ed energie per la stesura. Così, tra alti e bassi, la sua carriera procede, parecchi suoi libri diventano materiali per i film che interessano registi del calibro di Kubrick, Cronenberg, Carpenter, Rob Reiner.
Così è successo anche al regista italiano Massimo Volta, che decide di realizzare il suo sogno nel cassetto e girare un corto su Nona, un racconto proveniente dalla raccolta Scheletri di Stephen King. Un evento unico nel suo genere, nel quale lo scrittore decide di rilasciare al regista – fan i diritti per un dollaro, come se si ritrovasse ancora ai tempi delle elementari, ma con la grande consapevolezza di incoraggiare un giovane talento. Come se anche nella realtà lo scrittore abbia il potere di mescolare, ancora una volta, le vicende, dosando il proprio passato, personaggi e lettori in un unico insieme che funziona.
Incredibile? Per i San Tommaso che non credono, su Youtube c’è primo trailer del cortometraggio che durerà quaranta minuti e realizzato con un budget pari a zero, l’utilizzo di una macchina fotografica per le riprese e gli amici come attori. Spiega Volta che nella casella della posta ha trovato il contratto da firmare: “è stata la mia fidanzata ad incoraggiarmi a contattare King”. In ventiquattro giorni di riprese e dieci terabyte di sequenze da montare, girate tra Lombardia e Biellese, prende vita un sogno nutrito sin dall’infanzia da Volta, che ha già in cantiere l’idea di realizzare il prossimo film con il re del thriller e “bermi una birra con Stephen commentando le immagini che scorrono”. Parole chiave per i nostri cassetti di sogni ancora sigillati? Ambizione e coraggio.
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