Oceano Mare frasi tratte dal libro di Alessandro Baricco. Ecco le più belle citazioni direttamente dal romanzo, per sfogliarlo come in una libreria virtuale.
Ecco le frasi del libro Oceano Mare, uno dei più famosi romanzi di Alessandro Baricco, suddiviso in tre libri con un unico filo conduttore: paesaggi surreali, fatti particolari e personaggi sui generis.
Le vicende narrate dall’autore sono ambientate nella Locanda Almayer, posto atipico “rubato” allo scrittore Jospeh Conrad, dove Baricco concentra in pochi paragrafi le vite di tutti i personaggi del suo romanzo, tutte più o meno complesse. Unico comun denominatore? Il mare, presente in tutte le frasi di Oceano Mare. C’è Elisewin, che l’oceano lo teme; il professor Bartleboom che ne studia i confini; il pittore Plasson, che lo ritrae sulle sue tele; ed infine Madame Deverià, che nel mare cerca conforto e cura.
Nel secondo libro del romanzo di Alessandro Baricco Oceano Mare le frasi fanno riferimento al naufragio della fregata francese Méduse. I naufraghi, al limite della disperazione cercheranno di salvarsi in tutti i modi, anche se uno di questi dovesse essere il cibarsi uni degli altri. Protagonisti di questo scenario desolante, Savigny, il medico dell’equipaggio e un marinaio, che nella tragedia perde la sua amata. Il terzo libro, che si chiude con le più belle frasi di Oceano Mare Baricco converge tutti i personaggi incontrati durante la lettura nella famosa locanda, in cui le vite si mescoleranno in un racconto che tiene incollati fino all’ultima riga. Tra le più belle frasi di libri, quindi, non potevano mancare queste.
Consiglio della redazione: se siete curiosi di leggerlo (e ne vale la pena) lo abbiamo scovato qui, al miglior prezzo.
Oceano Mare è edito da Feltrinelli
Considerato uno dei migliori romanzi di Alessandro Baricco
Data pubblicazione: Gennaio 2013
212 pagine
Frasi Baricco Oceano Mare
“Ho ricevuto le tue lettere e non è stato facile leggerle. Si riaprono con dolore le ferite del ricordo. Se io avessi continuato, qui, a desiderarti e ad aspettarti quelle lettere sarebbero state abbagliante felicità. Ma questo è un posto strano. La realtà sfuma e tutto diventa memoria. Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di essere un desiderio e sei diventato un ricordo. Mi sono arrivate le tue lettere come messaggi sopravvissuti a un mondo che non esiste più.”
“Io ti ho amato, Andrè, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, ed ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che la vita poi non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. M a non ho cercato di fermarmi, né, di fermarti. Sapevo che l’avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E’ scoppiata tutto d’un colpo. C’erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.”
“Poi sono arrivata qui. E questo non è facile da spiegare. Mio marito pensava fosse un posto dove guarire. Ma guarire è una parola troppo piccola per quello che succede qui. E’ semplice. Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, a poco a poco. E telo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello. Il presente sparisce e tu diventi memoria. Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri: li custodisci, come abiti smesssi, nell’armadio di una sconosciuta saggezza e di un’insperata pace. Riesci a capirmi? Riesci a capire come tutto questo sia bello? Credimi, non è un modo, solo più dolce, di morire. Non mi sono mai sentita più viva di adesso. Ma è diverso. Quel che io sono, è ormai successo: e qui, e ora, vive in me come un passo in un’orma, come un suono in un’eco, come un enigma nella sua risposta. Non muore, questo no. Scivola dall’altra parte della vita. Con una leggerezza che sembra una danza.”
Aveva la bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli. E la solitudine, perfetta, di ciò che si è perduto
Baricco Oceano Mare Frasi: le più significative
“Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c’è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio. Ce la farò, vero?”
“Poi avvicina il pennello al volto della donna, esita un attimo, lo appoggia sulle sue labbra e lentamente lo fa scorrere da un angolo all’altro della bocca. Le setole si tingono di rosso carminio. Lui le guarda, le immerge appena nell’acqua, e rialza lo sguardo verso il mare. Sulle labbra della donna rimane l’ombra di un sapore che la costringe a pensare “acqua di mare, quest’uomo dipinge il mare con il mare” – ed è un pensiero che dà i brividi.”
“La guardò. Ma d’uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano – gli occhi e l’immagine– uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l’unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare – vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere – sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire– perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo – ricevere – senza domande, perfino senza meraviglia – ricevere –solo– ricevere– negli occhi – il mondo.”
La natura ha una sua perfezione sorprendente e questo è il risultato di una somma di limiti. La natura è perfetta perché non è infinita.
Frasi libro Oceano Mare: le più belle citazioni d’amore
“Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c’è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.”
“Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta.”
“Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo. Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell’uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo –Tu sei matto. E per sempre lo amerà.”
Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.
Oceano mare frasi Baricco: le citazioni sulla vita
“Sensazione meravigliosa. Di quando il destino finalmente si schiude, e diventa sentiero distinto, e ormai inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell’avvicinamento. Quell’accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un’emozione: Senza più dilemmi, senza più menzogne. Sapere dove. E raggiungerlo. Qualunque sia, il destino.”
“Succede. Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede. Mica per altro che vivere è un mestiere gramo. Tocca rassegnarsi. Non ha gratitudine, la vita, se capite cosa voglio dire.”
“C’è gente che muore e, con tutto il rispetto, non ci si perde niente. Ma lui era uno di quelli che quando non ci sono più lo senti. Come se il mondo intero diventasse, da un giorno all’altro, un po’ più pesante. Capace che questo pianeta, e tutto quanto, resta a galla nell’aria solo perché ci sono tanti Bartleboom, in giro, che ci pensano loro a tenerlo su. Con quella loro leggerezza. Senza aver la faccia da eroi, ma intanto tengono su la baracca. Sono fatti così.”
È un bel modo di perdersi, perdersi uno nelle braccia dell’altra