Jeff Buckley collezione: un sito web consente a tutti i fan di Jeff Buckley di spulciare tra la sua grandissima collezione di vinili e ascoltarli in streaming.

Jeff Buckley collezione

Jeff Buckley. Solo il nome porta alla mente immagini, suoni. Voce, chitarra e grazia. Questo era il songwriter tra i più importanti e talentuosi della scena musicale degli anni ’90 e tutt’ora la sua grandezza viene riconosciuta e compianta. Tanto che nel 2016 esce il suo secondo disco postumo intitolato “You and I”, dopo l’incompiuto “Sketches for My Sweetheart the Drunk” del 1998, grazie anche alla ricerca accanita di registrazioni di Tom Mullen, capo della sezione digital marketing di Legacy Recordings/Sony Music.

Durante le sue indagini scoprì per caso che la madre di Buckley, Mary Guibert, possedeva delle foto che raffiguravano tutta la collezione di vinili del figlio, così ebbe l’idea: regalare ai fan del cantautore californiano una parte intima dell’artista. Già, perché sbirciare tra le collezioni musicali di un individuo significa in un certo senso conoscere i suoi gusti ed una sua parte interiore.

Entrando nel sito dedicato alla sua collezione vi si aprirà una vera e propria libreria contenente l’intera collezione musicale dell’artista. Si può scorrere tra gli scaffali guardando le copertine degli album con la possibilità di spingere play per uno streaming di 30 secondi o aprirli direttamente sulla piattaforma musicale Spotify.

Nell’ampia collezione di questa icona vi sono numerosissimi album folk, blues e jazz, ma anche nomi che non ci si aspettano come Jane’s Addiction e Metallica, passando per quasi tutta la discografia di Genesis, Beatles e David Bowie. Dal rock al metal, dal punk al jazz. Lavori di artisti che Buckley ha ascoltato, amato o comunque dai quali ha imparato qualcosa; tasselli di puzzle che messi insieme formano il sound e il modo di comporre dell’artista maledetto. Una libreria che rimane lì, congelata nel tempo e dalla sua morte prematura, che non le permetterà mai più di ampliarsi.

Anche Jeff Buckley è nel gruppo delle morti premature dei cosiddetti artisti maledetti, anche se non rientra nel “club 27” insieme a Cobain, Morrison, Winehouse e tanti altri. Un bizarro numero che il destino ha reso celebre, ma in maniera negativa, ed anche se egli i 27 li aveva superati converrete che un’artista di questo calibro non dovrebbe morire non ancora trentenne, soprattutto se il motivo non è accostabile a droghe o alcool, ma solo alla sfortuna e all’idea terribile di morire per annegamento.

Chissà quante canzoni ancora avrebbe donato al suo pubblico, al mondo. Chissà quanti brani sarebbero stati ricordati anche più del suo personaggio, proprio come voleva lui. Il suo ricordo è così vivo nelle menti e nei cuori di chi lo ha sentito, di chi lo ha visto, ma anche di chi lo ha conosciuto solo post-mortem ed è stato comunque travolto dalla sua verve, dalle sue canzoni, dalla sua voce senza eguali. Ecco il sito dove ascoltare la sua collezione www.jeffbuckleycollection.com

E come dice in una sua canzone:

oh, that was so real

Jeff Buckley collezione di vinili