20000 leghe sotto i mari, il romanzo di Jules Verne che continua ad entusiasmare milioni di lettori, porta alla scoperta delle meraviglie e dei mostri che le profondità marine nascondono.  

20000 leghe sotto i mari

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Jules Verne scrittore francese (nato l’8 febbraio 1828) autore dei più bei libri di narrativa per ragazzi, è uno dei padri del romanzo di fantascienza. I suoi libri parlano sempre di viaggi avventurosi in luoghi inesplorati della Terra, viaggi che si rivelano preziosi in quanto a scoperte di tipo scientifico o naturalista. 20000 leghe sotto i mari è stato scritto nel 1870 ed è, idealmente, il secondo capitolo di una trilogia composta da I figli del capitano Grant e L’isola misteriosa. Indossate una muta, trattenete il fiato e preparatevi a scendere, insieme al professor Aronnax, sotto il livello del mare.

Riassunto di 20000 leghe sotto i mari

Il professor Pierre Aronnax è di ritorno da un lungo e stancante viaggio di lavoro nel Nebraska ed ora si trova a New York. Intenzionato a fare subito ritorno in Francia, la sua patria,  viene ingaggiato per un nuovo lavoro: da più di un anno i mari sono popolati da un enorme mostro che crea danni alle navi e la Marina Militare americana che ha messo sù un equipaggio che solcherà i mari alla ricerca della tanto temuta creatura, con lo scopo di ucciderla, lo vuole arruolare. Il professore accetta e sale a bordo, con il suo fido Conseil, dell’Abraham Lincoln capitanata dal comandante Farragut.

A bordo della nave l’equipaggio è pronto a fare fuoco non appena il mostro, che il professore ipotizza sia un narvalo gigante, venga avvistato. È così che si fa la conoscenza di Ned Land, il fiociniere. Dopo ben tre mesi di navigazione, del narvalo non si vede nemmeno l’ombra, l’equipaggio è stanco e vorrebbe fare ritorno in America; il capitano Farragut insiste per attendere altri tre giorni. I marinai accettano e quando tutto sembra perduto, il 5 novembre il mostro fa la sua apparizione.

Il contraccolpo dei cannoni e l’urto contro il mostro fa sbalzare in acqua il professor Aronnax e Conseil, che dopo ore di nuoto, scorgono qualcosa; è Ned che si ripara su un isolotto e i due riescono a raggiungerlo. Purtroppo scopriranno che quello sul quale si riparano non è altro che il mostro al quale stavano dando la caccia, un mostro creato da mani umane, un sottomarino. All’improvviso un portello si apre e i tre vengono portati all’interno dello strano mezzo navale e vengono rinchiusi in una stanza buia. Quando l’equipaggio gli farà visita, il professore ed il fiociniere, proveranno a farsi capire parlando in francese, tedesco, inglese e latino senza però riuscirci. Solo dopo molte ore di sonno e di prigionia, i tre riusciranno a fare la conoscenza del capitano Nemo.

Il capitano gli spiega che si trovano a bordo del suo sottomarino, il Nautilus e che d’ora in poi saranno liberi di esplorane l’interno, a patto che restino chiusi in stanza quando lui glielo ordinerà. Gli ospiti non possono che accettare e il capitano Nemo mostra, orgogliosamente, la biblioteca al professor Aronnax che rimane sbalordito dalla quantità di libri (tra i quali è presente il suo Misteri dei grandi abissi marini). Dopo le presentazioni e l’accoglienza, il Nautilus è pronto a navigare alla scoperta di luoghi incantevoli e spesso pieni di pericoli.

La prima scoperta è l’isola di Crespo nel Pacifico, una foresta sottomarina nella quale Nemo, Aronnax e Conseil andranno a caccia indossando degli scafandri che gli permetteranno di respirare anche in profondità. La tappa successiva è Ceylon, nello Sri Lanka, dove una grotta marina nasconde una perla dalle dimensioni straordinarie ma anche un pericoloso squalo. Poi si va in Grecia e successivamente nella Baia di Vigo, teatro della guerra di successione spagnola, dove i galeoni affondati dagli inglesi nel 1702 sono stati inghiottiti dal mare. Proprio come un museo, il mare custodisce pezzi di storia dell’umanità e il Nautilus riesce a raggiunge la mitica città di Atlantide; inutile dirvi che il professore ne rimane profondamente colpito.

La rotta continua verso il polo Nord e poi verso il temuto polo Sud, dove nessuno è ancora riuscito ad arrivare. Ma qui il sottomarino incontra delle difficoltà, rimane bloccato in profondità a causa di una lastra di ghiaccio impenetrabile, la paura di morire è forte per tutto l’equipaggio. Ma dopo un duro lavoro, il ghiaccio viene rotto e il Nautilus può proseguire il suo viaggio, di nuovo verso Nord. Patagonia, Uruguay, Capo di San Rocco, Rio delle Amazzoni, Martinica e Guadalupa fino ad un altro scontro con una nave da guerra.

Infine il sottomarino arriva in Norvegia e i tre, che si sentono in trappola, mettono in atto il loro piano di fuga. Aronnax, Conseil e Ned lasciano il Nautilus su una scialuppa in preda al distruttivo Maelström. Riusciranno però a salvarsi, naufragando sull’isola di Lofoten dove saranno accolti in casa di un pescatore, e dove aspetteranno il vascello che li riporterà sani e salvi a casa.

20000 leghe sotto i mari: i personaggi

Pierre Aronnax

Pierre Aronnax è un naturalista francese (di 40 anni) che lavora per il Museo di storia naturale di Parigi ed è lì che vorrebbe far ritorno prima di partire alla ricerca del temuto narvalo gigante; scoprire nuove specie e catalogarle è il suo lavoro, per questo la missione non può che entusiasmarlo. Lo contraddistinguono la curiosità e l’amore per la natura, durante il viaggio a bordo del Nautilus è l’unico a meravigliarsi per tutto quello che il capitano Nemo riesce a mostrargli. Mentre gli altri due vorrebbero risalire in superficie, il professore sembra voler navigare ancora per molto, fino a quando non avrà scoperto tutti i misteri del mare.

Conseil

Conseil, di origine fiamminga, ha 30 anni ed è il servo fedele del professore Aronnax. Parla poco ed è sempre pronto a seguire il suo “Signore” in ogni viaggio di lavoro, anche quelli più pericolosi. La ricerca del mostro marino sarebbe potuta durare per anni, a lui non importa, gli basta poter servire il professore. La vita con Aronnax lo ha reso un esperto in quanto a specie animali, si occupa infatti della catalogazione delle specie trovate dal professore e destinate a fare bella mostra nel museo di Parigi. Nonostante la sua natura mite, troverà il modo di battibeccare con il fiociniere Ned.

Ned Land

Membro dell’equipaggio del capitano Farragut, Ned Land è un esperto fiociniere e il suo compito è quello di ammazzare il mostro che infesta i mari e colpisce le navi. Ned è un omone alto quasi due metri dalle maniere non proprio buone, molto irascibile e sempre pronto ad attaccar briga. Per lui il mare è costituito solo da pesci buoni da mangiare o da pesci da ammazzare e basta. All’interno del Nautilus soffrirà molto sentendosi costantemente in gabbia. Sarà lui ad organizzare il piano per la fuga.

Capitano Nemo

Nemo è il misterioso capitano del Nautilus, il sottomarino scambiato per anni per il mostro che terrorizza i mari. Cosa lo ha spinto a crearlo? L’odio per la società in cui viveva: Nemo sceglie di vivere affidandosi completamente al mare. I materiali usati all’interno del sottomarino sono tutti ricavati da materia organica, e non, proveniente dalle profondità del mare. L’unico legame che ha ancora con il mondo “di sopra” sono i suoi libri. Sfuggito ad una società che riteneva opprimente, il capitano non si accorge di essere diventato anche lui un oppressore quando decide di non concedere la libertà ai tre malcapitati.

La recensione di 20000 leghe sotto i mari

20000 leghe sotto i mari è uno dei capolavori di Jules Verne, dopo Il giro del mondo in 80 giorni e Viaggio al Centro della Terra. Nei suoi romanzi c’è sempre uno studioso avventuriero che non si limita a stare chino sui libri, ma è sempre pronto a viaggiare e a fare scoperte sul campo. Qui lo studioso è il professor Aronnax un naturalista, ma potrebbe benissimo chiamarsi Phileas Fogg o Otto Lidenbrock (protagonisti dei due libri citati in precedenza). Lo stesso vale per la figura del servo Conseil che ricorda molto Hans Bjelke, la guida assoldata dal professore di mineralogia nel viaggio che li porterà all’interno del vulcano islandese di Viaggio al centro della Terra, i due sono molto silenziosi ed obbedienti.

Nonostante i personaggi siano stereotipati, Jules Verne riesce sempre a rendere la storia appassionante e spesso anche terrificante. La bellezza della scoperta è infatti sempre accompagnata da momenti di pericolo e di claustrofobia. Nelle profondità marine si nascondono squali e polpi giganti e nelle “passeggiate” sul fondale, il professore confesserà spesso di avere paura. Il momento più claustrofobico, se non bastasse già il fatto che i personaggi siano imprigionati nel sottomarino a profondità mai esplorate, è sicuramente la poco piacevole sosta di 5 giorni in mezzo ai ghiacciai. L’equipaggio del Nautilus rischia infatti di morire a causa della mancanza di ossigeno che presto li coglierà; un vero e proprio incubo.

A contraddistinguere i romanzi di Jules Verne è l’amore per la scienza e per tutto ciò che essa può creare. Il capitano Nemo è un pioniere per quanto riguarda le attrezzature per l’immersione, ha infatti inventato un meccanismo che permette al suo equipaggio di respirare sott’acqua per ore (le moderne bombole di ossigeno). L’utilità ci viene velatamente spiegata quando Nemo mostra una perla gigante nascosta in una cavità marina: nessuno tranne lui può addentrarsi tanto in profondità; un uomo può restare in acqua senza respirare solo per un minuto, Nemo, invece, è il padrone incontrastato dei mari.

Nonostante l’entusiasmo del professor Aronnax, che vorrebbe conoscere tutte le specie marine viventi, il romanzo è carico di tensione. Ned Land, il fiociniere, non vede l’ora di tornare nel suo amato Canada perché più di tutti sente che il capitano non gli permetterà mai di lasciare il sottomarino. Nemo è infatti una figura autoritaria, la solitudine lo ha reso schiavo di una rabbia feroce.  Insomma, 20000 leghe sotto i mari è uno di quei libri che tutti facciamo finta di conoscere ma è solo leggendolo che possiamo capire quanto sia fondamentale.

20000 leghe sotto i mari: quant’è lungo il viaggio?

20000 sono le leghe che Aronnax, Conseil e Ned hanno percorso a bordo del Nautilus che li ha fatti viaggiare in lungo e in largo per il globo terrestre. Il 3 luglio 1867 il comandate Farragut ha l’ordine di preparare entro 24h l’Abraham Lincoln, la nave della Marina Militare americana affidatagli per la spedizione. L’equipaggio rimane in mare per tre mesi senza avvistare mai il mostro che sta cercando, ma il 5 novembre arriva la svolta. Purtroppo il giorno dopo la nave verrà presa d’assalto dal mostro e Aronnax, Conseil e Ned finiranno in mare allontanandosi irrimediabilmente dalla nave.

Il 7 novembre salgono a bordo del Nautilus; inizierà così il loro lungo viaggio, che durerà mesi e mesi. Alla fine di gennaio si trovano nello Sri Lanka a caccia di ostriche, il 18 febbraio raggiungono la Baia di Vigo e il giorno dopo sono nella città sommersa di Atlantide. Marzo lo trascorrono tra il polo Nord ed il polo Sud dove rimangono intrappolati nel ghiaccio per ben cinque giorni. Riusciti a liberarsi risalgono verso nord, verso le Falkland, la Patagonia, l’Uruguay e l’America fino ad arrivare a Martinica e Guadalupa il 16 aprile.

All’inizio di maggio raggiungono la Carolina del Nord e il 15, dello stesso mese, passano vicino Terranova. A questo punto gli “ospiti” sono davvero stanchi di stare a bordo del sottomarino e così quando il Nautilus raggiunge la Norvegia, alla fine di giugno, i tre riescono a scappare. L’intero viaggio dura in tutto un anno, se contiamo il tempo che Aronnax, Conseil e Ned dovranno attendere per tornare a casa; di questi 365 giorni, tre mesi li passano a bordo dell’Abraham Lincoln e i restanti nove mesi sono in compagnia del capitano Nemo. Voi sareste disposti a salire sul Nautilus per così tanto tempo?

Citazioni di 20000 leghe sotto i mari

Dopo avervi raccontato la storia del lungo viaggio all’interno del Nautilus del professor Aronnax, del suo servo Conseil e del fiociniere Ned, vi lasciamo un elenco di alcune frasi celebri estrapolate da questo avventuroso romanzo

“Il mare è tutto: non per nulla copre i sette decimi del globo. Ha un’aria pura e sana, è il deserto immenso dove l’uomo non è mai solo, perché sente la vita fremergli accanto. Il mare è il veicolo di un’esistenza soprannaturale e prodigiosa, è movimento ed amore, è l’infinito vivente, come ha detto uno dei vostri poeti.”

“È suprema tranquillità, perché non soggiace ai despoti, i quali, ancora sulla sua superficie stessa, possono invece continuare ad esercitare iniqui diritti, e battersi, e divorarsi, trasportandovi tutti gli orrori terrestri. Ma a trenta piedi sotto il suo livello, la loro influenza si estingue ed il loro potere scompare! Ah, signore, vivete, vivete in seno al mare… Lì soltanto, c’è indipendenza! Lì, non ho padroni! Lì, sono libero!”

“Il mare è l’immensa riserva della natura: da lui, per così dire, ebbe origine il globo; e chissà, forse anche con lui avrà fine.”

“Se si pensa all’istinto che spinge il cervello umano al meraviglioso, si comprenderà l’emozione prodotta in tutto il mondo dall’apparizione soprannaturale.”

“Non sono i nuovi continenti che occorrono alla terra, ma gli uomini nuovi!”

“Di solito, i giocatori rimpiangono meno la perdita del denaro, che non quella delle speranze assurde.”

“La forza creatrice della natura vince l’istinto distruttore dell’uomo.”

“Preferisco le cose fatte, a quelle da fare.”

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