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LO SHORT SPORTY CHIC: il must have “ma solo per pochi” della nuova stagione.

By On 16 Gennaio 2014

copertina basket shortNon sono una che segue la moda a tutti i costi, anzi molto spesso fuggo dai capi “tormentone” che i brand impongono, perchè odio indossare ciò che vedrò indosso a chiunque solo perchè “è di moda”. Però, sfogliando le nuove collezioni, tra i vari trend che le passerelle ci propongono per la stagione SS 2014, mi ha entusiasmato un capo ispirato allo streetwear proposto da Emilio Pucci:  lo short  sporty chic. Per una come me, amante di un look confortevole che non passi inosservato, è stato un colpo di fulmine.

Non posso negarlo, sono pazza dei capi dai richiami sportivi, li trovo perfetti da indossare con indumenti ed  accessori in grado di drammatizzarli un po’. Ho amato, quest’inverno, la giacca da baseball che ho abbinato a maxi felpe, jeggings e tronchetto, così come la scorsa estate ho indossato con disinvoltura la maglia da basket del mio uomo. Per la prossima primavera, quindi, non potrà mancare nel mio armadio lo short sportivo da portare con una shirt sblusata dai richiami floreali come quella proposta da Fausto Puglisi o con la giacca dagli inserti in pied de poule rivisitato di Alcoolique.

Nella mia copertina: Short: Emilio Pucci, Aigner; Giacca: Alcoolique; Shirt: Fausto Puglisi

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Nina

GIOIELLI CHE COLPISCONO AL CUORE: galeotto fu l’anello e Meshedesignes

By On 15 Gennaio 2014

copertina meshedesignes

Adoro Instagram, tra tutti i social network lo trovo quello più adatto a descrivere con una sola fotografia i momenti più significanti delle mie giornate. Quando noto qualcuno così interessato alle mie cose da seguirmi, sono solita contraccambiare seguendolo a mia volta. Ieri, tra le tante fotografie degli utenti della mia cerchia, ce n’era una che ha catturato la mia attenzione, quella di Meshedesignes. Michelle Fernandez, la creativa che è dietro allo pseudonimo, è una artista che ama esprimere se stessa attraverso la creazione di gioielli handmade. Ad attirare la mia curiosità è stato un contest da lei organizzato, che metteva in palio un bellissimo garnet ring in argento.

 Non so perché, ma quell’anello mi ha ricordato qualcosa. Guardando quella pietra rossa incastonata in una bellissima cornice in argento dallo stile vintage, ho avuto la sensazione che quell’oggetto mi appartenesse, come se fosse stato mio in una vita sconosciuta, come se quell’ immagine mi avesse catapultata in una sorta di déjà vu. Quell’anello doveva essere mio. Ho partecipato ed in attesa dell’estrazione sono andata a curiosare nel suo sito. E’ stato come attraversare un luogo incantato, fatto di pietre e colori, di racconti e parole non dette. Ne sono rimasta affascinata. Così, pur non essendo la fortunata vincitrice del “mio” anello ho deciso che le creazioni di Michelle meritavano un posto nel mio blog perchè con la loro intensa semplicità sono state capaci di graffiare il mio cuore di ghiaccio senza preavviso.

http://www.meshedesigns.com

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Non solo libri

SPRING-SUMMER 2014: bianco e nero per uno stile old college dal sapore neo-vittoriano

By On 14 Gennaio 2014

copertina collegeNon solo colore e tessuti multi fantasia. La nuova stagione non abbandona le linee pulite e i toni classici del bianco e del nero, per la felicità di chi come me, pur amando le tonalità più vivaci, fa del total “black” o quasi, uno stile di vita. Non è passata inosservata alla mia vena “fashionista”, fedele al classico che non sia banale, una tendenza che ho sempre amato e che grazie a Ralph Lauren e Meadham Kirchhoff si è fatta strada sulle passerelle della SS 2014: il college mood.

Io lo interpreto così: vestitino accollato con colletto “bon ton” dalle linee pulite, arricchito da pizzi e sete, da abbinare a parigine ricamate e stivaletti dal sapore vittoriano come quelli di Vivienne Westwood. Perchè il classico è un evergreen ma se non è impreziosito da accessori e particolari talvolta impensabili manca di gusto e scivola nel noioso. Il tocco in più? Gli occhiali rotondi di Miu Miu. Neri ovviamente. Un look casto ricco di sentori neo vittoriani, impossibile da non amare.

White dress: Meadham Kirchhoff; Black dress: Ralph Lauren: Shoes: Vivienne Westwood; Sunglasses: Miu Miu.

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Nina

GOLDEN GLOBE AWARDS 2014: Tutti i look delle star. Il meglio, il peggio, i grandi classici.

By On 13 Gennaio 2014

copertina goldenglobe2014Gli eventi Hollywoodiani sono la mia passione, quando si tratta di Academy Awards, Golden Globe e altre grandi manifestazioni in cui si concentra un’elevata percentuale dei più grandi artisti del globo, non c’è niente che possa distrarmi dalla tv. Quindi, stanotte, armata di tisana fumante e plaid tattico, mi sono concessa il lusso (e il relax) di guardare, cullata dal silenzio della notte, la sfilata di star che hanno partecipato alla 71esima edizione dei Golden Globe Awards. Fin più divertente dell’effettivo show, però, il pre-show, dove ho potuto ammirare tutti i look scelti dalle illustri invitate, la maggior parte dei quali mi ha lasciata incantata. Non tutti però.

OKTra i tre look migliori, secondo me, quello di Carly Steel, vestita da Sherri Hill. Ne ho adorato l’eleganza e il candore del colore. Stupenda anche Cate Blanchett in un meraviglioso abito nero di Armani Privè. A vincere su tutte, però, in dolce attesa e non, è in assoluto Olivia Wilde. L’abito di Gucci non solo la esalta, ma sembra nato per lei. Il colore, la forma, lo stile, tutto le dona. Non solo il pancione non la penalizza (in quanto a look), ma sembra quasi che se non fosse incinta, quell’abito non le starebbe così bene. Non è goffa, non è gonfia, non è “troppa”. E’ perfetta.

KO. Tutt’altro che perfetta, invece, Zoë Saldaña, con un abito “confusionario” e il make up sbagliato; Scelta discutibile anche quella di Sandra Bullock, “tricolorata” e ingombrante tanto da chiedersi “ma perche?”. Premio per la peggior vestita anche a Lena Dunham, che come Aubrey Plaza, sceglie un abito che fasciandola troppo, le crea eccessi di carne che “strizzano” dal corpetto.

PAZZA DI LORO. Intoccabili ed intramontabili Julia Roberts e Meryl Streep: emozionante vederle sedere accanto, ridere con complicità, eleganti e signorili, simbolo di un classico che non passa mai di moda. Promosse anche Taylor Swift, Jenna Dewa, Julie Bowen, Kaley Cuoco, Louise Rose e Mila Kunis. Stravaganti (anche troppo) Lizzy Caplan e Lupita Nyong’o. Dolcissime le future mamme Drew Barrymore, così raggiante da perdonarle l’abito in stile prato fiorito, e Kerry Washington, di Balenciaga vestita, che pur non passando inosservate vengono (ahimè) oscurate da Olivia Wilde e il suo “verde” pancione.

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Nina

CASE DI MODA E TESTIMONIAL: Chanel sceglie Kristen Stewart, Miley Cyrus posa per Marc Jacobs

By On 10 Gennaio 2014

copertina2

Cosa hanno in comune Kristen Stewart e Miley Cyrus?  Niente, se non l’essere state scelte come testimonial di due grandi case di moda: Chanel e Marc Jacobs.

Ne ho lette e sentite tante su Kristen Stewart, di quanto fosse inadatta al ruolo, inadeguata, senza stile. Curiosando nella blogosfera ho perfino trovato un sito che la metteva a paragone con la modella che in passerella indossava lo stesso completo dell’attrice alla presentazione della collezione Métiers d’Art Paris-Dallas (Pre-Fall 2014-2015), per mostrare con quanta goffaggine l’attrice interpretasse un outfit che sulla modella appariva perfetto. Ad onor del vero la differenza era notevole e non è mistero che la Stewart non sia un’ icona di stile. Il 90% delle sue scelte, sia che si tratti del Red Carpet o di una passeggiata informale, sono tutte o quasi totalmente sbagliate.

Eppure io la vedo, mi piace, è semplice, garbata, ha quell’ allure di mistero e semplicità che la rende la ragazza della porta accanto, solo più timida e schiva.  Ha un eleganza silenziosa, delicata, anche quando pur potendo scegliere fra migliaia di vestiti, sceglie il più brutto e si lancia “suicida” in pasto ai fotografi. Non è stilosa, non è raffinata, è  solo (e non è poco) delicatamente semplice. E la delicatezza non si acquisisce, è innata. Quindi, sarò impopolare, ma la scelta di Chanel per me è azzeccata. Kristen Stewart deve migliorare, sgrezzare, deve “alzare le spalle”, per esempio (la raccomandazione più ripetuta da mia madre in 30 della mia vita), darsi un tono, uscire dal guscio del brutto anatroccolo e sentirsi un cigno. Che poi, chi l’ha detto che Calimero, una volta diventato il bellissimo cigno, fosse davvero felice e a suo agio?

Se Kristen Stewart è la “Madonna” della semplicità,  Miley Cyrus ne è l’AntiCristo. Scegliendola come testimonial del suo brand per la campagna SS 2014, Marc Jacobs ha reso contenti tutti  gli osannatori  ed esaltati fans della ragazza che i miei amici  chiamano “ il martello”, per la sua ormai famosissima ed invidiatissima (certo come no) capacità nel leccare attrezzi improbabili. Scelta azzeccata? Ma quando mai! La Cyrus avrà anche un suo stile, il naked forse, è sempre ingioiellata  agghindata dalla testa ai piedi,  il suo street style è buono ma soprattutto migliore di quello delle cosiddette “grandi occasioni”, ma a livello di immagine è un fiasco totale. Non basta far parlare di sé, non serve far gridare allo scandalo, soprattutto se si ha talento (e lei ne ha), per diventare qualcuno. E’ sicuramente la strada più veloce ma se poi si hanno più haters che estimatori il risultato cambia e non poco. Cambia la stima che la gente ha di te, come nel caso del fotografo di Marc Jacobs, Juergen Teller, che pare si sia rifiutato di fotografarla lasciando il compito a David Sims. Scelta da me totalmente condivisa. Quella della Cyrus è un’immagine volgare, che supera di gran lunga  i limiti del trash, è l’idea di chi per arrivare dovrà scandalizzare sempre più della volta prima. E’ l’immagine della trasgressione artefatta, del costruito ad ogni costo. Il lato peggiore dello stile, insomma.

Le mie conclusioni? Promossi Chanel e l’attrice Kristen Stewart che ha un buon potenziale e ottimi margini di miglioramento. Bocciati Marc Jacobs e Miley Cyrus, collaborazione che farà parlare di sè, ma che non guadagna nulla a livello di immagine.

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Non solo libri

MOSCHINO PRE-FALL 2014-2015: maxi shirt e jacket bags. Jeremy Scott firma le sue prime creazioni come direttore creativo della maison italiana

By On 8 Gennaio 2014

moschino Jeremy ScottSolo poche parole: I love you Jeremy Scott. Salito sul “trono” della direzione creativa di Moschino SpA il 28 ottobre scorso ha dato subito il suo eclettico e contemporaneo contributo alla realizzazione della collezione Pre-Fall 2014/2015.  Impossibile per una come me non adorare questa maxi shirt da arricchire con una jacket bag dal gusto lievemente kitsch. Incarnazione perfetta del mio stile personale. Must have.

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