Stonewall Inn: il film che narra i fatti dei moti di Stonewall apre la 31esima edizione del Torino Gay e Lesbian Festival. Per non dimenticare.
Tornare lì, dove tutto è cominciato. Essere al Greenwich Village nel 1969, quando per la comunità LGBT cambiò la storia.
Questo è l’animo con cui si apre la 31° edizione del TGLFF-Torino Gay&Lesbian Film Festival, dal 4 al 9 maggio 2016 presso il Cinema Multisala Massimo del Museo Nazionale del Cinema. Il film di apertura è stato l’acclamato “Stonewall” (da oggi anche nelle sale italiane), immagine perfetta per accompagnare il claim scelto dagli organizzatori: “infiniti sensi, precise direzioni”. La volontà infatti è quella di rappresentare l’identità proteiforme, lavica, sensibile e ribelle del Festival.
“Stonewall” di Roland Emmerich racconta la storia di Danny Winters, ragazzo cacciato di casa perché omosessuale, che decide di trasferirsi a New York nel 1969 ed entra in contatto con la nascente scena LGBT del Greenwich Village. Protagonisti sono Jeremy Irvine, Jonathan Rhys Meyers e Vladimir Alexis, stelle nascenti dello star system di Hollywood.
Per far comprendere la portata miliare di questa data ( 28 giugno 1969) basti pensare che il giorno dell’insediamento, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama decise di ricordarlo, riconoscendo, sia l’importanza della lotta per i pari diritti, sia rendendo onore anche a chi in quella causa, perse la vita. Il presidente a qualche mese dalla fine del suo mandato e a qualche ora dal debutto nelle sale italiane del film dedicato, ha annunciato che lo Stonewall inn diventerà monumento nazionale, ad ora locato al 53 di Christopher Street, tra la West 4th Street e Waverly Place, nel Greenwich Village.
Il locale originario era stato rimpiazzato da un negozio di abbigliamento, ma l’interesse turistico per il luogo ha convinto la comunità a riaprirlo, ovviamente conservando lo stesso nome. Ogni anno durante il Gay Pride, lo Stonewall è il punto di partenza e di arrivo per la commemorazione delle lotte di quei giorni nel lontano ’69. Secondo le voci che si rincorrono nelle varie redazioni, compresa quella del Washington Post, il National Park Service dichiarerà storica tutta l’area, compreso il vicino Christopher Park, in ricordo del 28 giugno 1969, quando le autorità e la comunità LGBT si scontrarono dopo numerosi atti di violenza da parte della polizia negli anni precedenti, dando vita ad una ribellione che ha fatto la storia.