Marilyn Monroe Torino: allo scoccare dei suoi 90 anni mancati, Marilyn Monroe rivive nella mostra di Palazzo Madama che si apre il 1 giugno a Torino, la vita dell’attrice è raccontata da centocinquanta oggetti personali, molti lasciati al maestro di recitazione e mentore Lee Strasberg.
La Mostra
Vestiti, accessori, documenti, lettere, spezzoni di film, ricordi del compleanno del presidente John Fitzgerald Kennedy e una serie di foto bellissime, a cominciare dal servizio del celebre fotografo Bernt Stern che la ritrasse poco prima della morte.La mostra ripercorre cronologicamente il backstage della vita di Marilyn, la donna oltrela diva, sexy anche in dolcevita, nel suo mix irresistibile di insicurezza e solitudine, intelligenza ed ironia.
Spezzoni di curiosità e dicerie
La vita della Monroe ha sempre scatenato curiosità, gossip,dicerie e cattiverie:la bionda preferita dagli americani conduceva le sue giornate all’insegna della sregolatezza, e soprattutto negli ultimi anni di vita era accompagnata assiduamente dalle droghe più pesanti,come rimedio dalla despressione che la stava consumando. La “splendida bionda segretamente disperata”era oltre che una famosissima attrice, anche una cantante,modella e produttrice cinematografica, riuscendo a diventare poi anche un’icona pop: chi non ricorda le celebri – e copiatissime -10 serigrafie realizzate da Andy Warhol in cui il volto della diva assume colori sgargianti tramite un sapiente gioco di rosso, blu, verde, azzurro e rosa?
Nella mostra si va dal décolletée firmato Salvatore Ferragamo, con tacco a spillo ricoperto di Swarovski, al conto, ricevuta e assegno per l’acquisto di pesi di Abercrombie che all’epoca furono oggetto di scandalo E ancora, copioni di film, occhiali da sole, confezioni del mitico Chanel N° 5, contratti, abiti di Emilio Pucci, il suo stilista preferito, la vestaglia di raso, trailer di “Quando la moglie è in vacanza” e “A qualcuno piace caldo”. Il famoso abito bianco che svolazza fu usato per un’altra produzione, il designer se ne fece confezionare un altro identico.
La vita di Marilyn in pochi passi
Come abbiamo anticipato la mostra ha come scopo quello di mostrare e far conoscere la donna prima ed oltre la diva.Prima dei capelli biondo platino, prima del rossetto rosso, dei corsetti,degli sguardi ammiccanti ( e un pò persi) Marilyn era Norma Jeane Baker Mortenson, nata a Los Angeles il 1 giugno del 1926. la sua è un’infanzia alquanto travagliata: la madre, Gladys Pearl Monroe, affetta da problemi psichici non poteva prendersi cura di lei, il padre firmatario del certificato di nascita, Martin Edward Mortenson non corrispondeva a realtà, poiché la madre al momento di rimanere incinta era separata dal fornaio già da un po’ di mesi.
E così la piccola Norma cresce passando da un orfanotrofio a un altro, senza un posto fisso, senza una vera famiglia e forse proprio questa mancanza la spinge nella sua spasmodica ricerca del vero (e quanto mai disperato)amore: a 16 anni sposa il 21enne James Dougherty, ma la storia dura poco e Norma trova lavoro presso un’industria aeronautica produttrice di paracadute. Lì conosce il fotografo David Conover, che la convince a intraprendere la carriera di modella e le cambia la vita.Nel 1946, a venti anni, Norma si schiarisce i capelli e cambia nome: nasce il mito di Marilyn Monroe. Dopo una breve parentesi lavorativa nel porno, la cui pellicola originale cari amici fu battuta all’asta nel 2008 per un milione e mezzo di dollari, la conturbante Marilyn recita in alcuni dei film più noti come “Gli uomini preferiscono le bionde”, “Niagara”, “Eva contro Eva” diventando l’icona sexy che tutti conoscono.
Gli Uomini di Marilyn
Una lista lunga che spazia dagli idoli dello sport,della letteratura agli uomini più potenti del mondo: come per esempio i fratelli Kennedy a cui molte ipotesi adducono la morte della diva. Sport: nel ’54 il matrimonio con Joe Di Maggio, durato appena nove mesi segnò il giocatore non solo nella vita personale ma anche in quella professionale, tanto che non si riprese mai più dall’assenza di lei( fece recapitare mazzi di rose alla tomba di Marilyn per anni tre volte a settimana). Cinema/teatro: nel ’56 con il drammaturgo Arthur Miller,che per quattro anni e mezzo andò avanti tra lunghe separazioni, profonde frustrazioni e il lento sprofondare di Marilyn nella psicosi.
La morte
Il 5 agosto del 1962, la Monroe morì sola, accanto a una boccetta di barbiturici vuota divorata,come dicevamo prima, dalla depressione più profonda. Dalla paura di essere imperfetta, dalla paura di non essere più ciò che gli americani avrebbero voluto. Anni dopo, molti esperti si sono pronunciati sulla morte della diva, sulla sua vita sregolata e sulla sua carriera: la Monroe era una donna sola, insicura sia verso se stessa che verso gli altri, una donna che agognava il vero amore, l’amore con la A maiuscola, quello che avrebbe riempito i crateri causati dalla sua infanzia di assoluto abbandono. Il suo personaggio la intrappolò in una maschera in cui si sentiva soffocare,ma nonostante ciò Marilyn fu una donna che sconfisse tanti tabù, che fece ciò che voleva, cantò quello che le piacque, ridendo della critica e mostrando senza timore il suo corpo, non vedendo il problema in una vita frizzante, piena di risate e di glamour.
Purtroppo come ci dicono spesso le fiabe: “Non è tutto oro quel che luccica” e in questo caso la metafora non potrebbe essere più opportuna. Happy B-day Miss Monroe!