Incipit di Anna Karenina, il libro di Lev Tolstoj. Un grande classico che ha fatto sognare milioni di lettori e che ancora oggi rappresenta una pietra miliare della letteratura russa con tutti i suoi lati più caratteristici: le ambientazioni, le descrizioni e la riproduzione della società di quel tempo.

Incipit Anna Karenina

Incipit Anna Karenina di Lev Tolstoj. © Google Images Creative Commons

Incipit Anna Karenina

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. In casa Oblonski tutto era sottosopra. La moglie aveva scoperto la relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto. Questa situazione durava da due giorni e si faceva sentire in modo penoso, tanto dai due coniugi quanto dagli altri membri della famiglia e sinanche dal personale di servizio.

Tutti provavano l’impressione che la loro vita in comune non avesse più senso e che l’unione della famiglia e dei familiari di casa Oblonski fosse più effimera di quella delle persone che si trovano casualmente riunite in un qualsiasi albergo. La moglie non usciva dalle sue stanze; il marito era sempre fuori; i bambini correvano per la casa abbandonati a se stessi; l’istitutrice inglese aveva litigato con la governante e aveva scritto a un’amica pregandola di trovarle un altro posto; il cuoco si era assentato proprio all’ora del pranzo; la sguattera e il cocchiere si erano licenziati.

A me la vendetta, io farò ragione

La terza mattina dopo la disputa, il principe Stefano Arcadievic Oblonski, Stiva come l’avevano sempre chiamato in società, si svegliò secondo il solito alle otto, non nella camera da letto, ma nello studio sopra un divano di cuoio. Voltò sulle molle elastiche il suo corpo ben pasciuto e ben curato, col desiderio di riaddormentarsi; abbracciò il guanciale affondandovi il viso, poi a un tratto balzò a sedere e aprì gli occhi.

“Già già, come è andata? – pensava riandando al sogno. – Già, come è andata? Ecco… Alabin aveva dato un pranzo a Darmstadt; no, non Darmstadt ma qualcosa d’America. Gia, ma là, Darmastadt era in America. Già, già, Alabin aveva dato un pranzo su tavoli di vetro, già, e i tavoli di vetro cantavano “Il mio tesoro”, e no, non “Il mio tesoro”, ma qualcosa di meglio; e c’erano poi certe piccole caraffe, ed anche queste erano donne” ricordava.

Anna Karenina incipit

Gli occhi di Stepan Arkad’ic presero a brillare allegramente ed egli ricominciò a pensare sorridendo: “Eh già, si stava bene, tanto bene. Ottime cose là; ma prova un po’ a parlarne e a pensarne; da sveglio neanche arrivi a dirle“. E, notata una striscia di luce che filtrava da un lato della cortina di panno, sporse allegramente i piedi fuori dal divano, cerco con essi le pantofole di marocchino dorato ricamategli dalla moglie (dono per l’ultimo suo compleanno), e per vecchia abitudine, ormai di nove anni, senza alzarsi, allungò il braccio verso il posto dove, nella camera matrimoniale era appesa la vestaglia.

E in quel momento, ad un tratto, ricordò come e perché non dormiva nella camera della moglie, ma nello studio, il sorriso gli sparve dal volto; corrugò la fronte. – Ahi, ahi, ahi – mugolò, ricordando quanto era accaduto, e gli si presentarono di nuovo alla mente tutti i particolari del litigio, la situazione senza via d’uscita e, più tormentosa di tutto, la propria colpa.


Anna Karenina libro

Autore: Lev Tolstoj
Titolo originale: Anna Karénina
Traduttore: C. Zonghetti
Genere: Letteratura straniera
Casa Editrice:  Einaudi
908 pagine
Prezzo in offerta: 11,05 € (solo su Amazon)


Anna Karenina: sinossi

Anna, moglie bellissima ma infelice, dell’impeccabile avvocato Karenin, in viaggio per far visita al fratello in creisi con la moglie, incontra il giovane ed aitante ufficiale Vronskij, di cui si innamora perdutamente. Si ribella, così, ai pregiudizi e alle convenzioni di una società che ripudia il divorzio ed il tradimento e che la obbliga ad essere una moglie infelice ma fedele. Una storia romantica ma tragica che lancia accuse al comportamento puritano e bigotto della società russa dell’800.

Qual è il vero peccato di Anna? Solo la sua voglia di vivere, di sentire emozioni, di seguire il suo cuore che la spinge ad avere un bisogno estremo di amore, ricco di passione e femminilità. Una storia d’amore che segue la via della vendetta divina e che scoperchia un vaso di Pandora, da cui escono solitudine, gelosia, insicurezza e infelicità. Il tutto condito dalla straordinaria forza e al tempo stesso fragilità della protagonista, il cui cuore martoriato dalle passioni è un fiume in piena di eccessi.

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