Le cisti ovariche sono neoformazioni che coinvolgono le ovaie della donna. Evenienza molto frequente, che – tuttavia – non deve destare particolare allarme. In molti casi, infatti, non si parla di quadri patologici, ma l’insorgenza delle cisti ovariche merita comunque una certa attenzione.
Nelle prossime righe, vediamo più nel dettaglio quali sono le loro cause e i sintomi che le caratterizzano.
Cisti ovariche: tipologie
Quando si parla di cisti ovariche, è necessario ricordare l’esistenza di diverse tipologie di neoformazioni. Ecco quali sono nello specifico:
- Cisti funzionali: quasi sempre innocue, tendono a scomparire con l’arrivo del ciclo mestruale.
- Teratoma: tipologia di ciste ovarica che si forma a partire dalle cellule germinali delle ovaie.
- Cistoadenoma: questa tipologia di ciste fa la sua comparsa sulla superficie delle ovaie. Può contenere, al suo interno, muco o acqua. In alcuni casi, può andare incontro a una notevole crescita dimensionale.
- Endometrioma: formazione di natura cistica con caratteristiche istologiche molto simili a quelle del tessuto che riveste internamente l’utero.
Nei primi due casi citati, in virtù del potenziale aumento dimensionale della neoformazione, è più alto il rischio di avere a che fare con un’evenienza molto dolorosa, ossia la torsione ovarica.
Cause
Le cause delle cisti ovariche dipendono dalla tipologia di neoformazione. Quando si parla di cisti funzionali, il fattore scatenante è la crescita eccessiva di un follicolo. Può capitare, infatti, che un follicolo ovarico, il cui compito è aumentare di dimensioni e rilasciare l’ovulo in vista di una possibile fecondazione da parte dello spermatozoo, cresca e accumuli internamente del liquido.
Non si tratta di un quadro degno di attenzione medica: dopo qualche settimana, infatti, si riassorbe tutto in autonomia.
La situazione cambia invece, come già detto, con le altre tipologie di cisti. Giusto per fare un esempio, citiamo il caso degli endometriomi. In questo frangente, la causa scatenante è la presenza di tessuto endometriale in sede non fisiologica.
Quando, invece, si parla di teratoma, si ha a che fare con una tipologia di ciste derivante dallo sviluppo anomalo di cellule embrionali. Al loro interno, infatti, possono contenere anche capelli, ossa, denti, frammenti di ghiandola tiroidea.
Sintomi
Le cisti funzionali, quasi sempre, non danno alcun sintomo. Nei casi in cui non scompaiono e si ingrandiscono – evenienza tipica delle cisti endometriosiche – la donna può avere a che fare con alcune manifestazioni fastidiose.
Quando si citano le cause e i sintomi dei dolori alle ovaie, è naturale citare le formazioni cistiche, che fanno sentire la loro presenza proprio con fitte di dolore a carico della zona della pelvi.
Il sintomo appena menzionato tende, nella maggior parte dei casi, a diventare più intenso in concomitanza con l’arrivo del flusso mestruale.
Le cisti ovariche possono manifestarsi pure con dolori durante i rapporti sessuali e con il bisogno di urinare frequentemente. Nel secondo caso, è tutto dovuto alla pressione che la neoformazione esercita sulla vescica.
Si può parlare anche di dolore a livello dell’intestino e, nei quadri più gravi, pure di febbre e di aumento di volume a livello addominale.
Le cisti ovariche si possono prevenire?
Le indicazioni degli esperti in merito alla prevenzione delle cisti ovariche vedono in primo piano il fatto di sottoporsi frequentemente a visite ginecologiche. Nei casi in cui si dovesse ravvisare la presenza di sintomi anomali come quelli descritti nel paragrafo dedicato, è bene contattare tempestivamente il proprio ginecologo di fiducia ed effettuare un controllo ecografico (ecografia transvaginale).
Con l’assunzione della pillola anticoncezionale, si può avere a che fare con una riduzione del rischio di cisti ovariche, ma la situazione va valutata caso per caso dallo specialista.
Concludiamo ricordando che, nei casi in cui le cisti aumentano eccessivamente di volume o si palesa la torsione ovarica, è necessario intervenire chirurgicamente (nei quadri più gravi, si deve procedere all’asportazione dell’intero ovaio).