Buon Halloween: se ne avete abbastanza di feste in maschera e locali pieni di vampiri lobotomizzati dall’alcool che ballano in preda ad un delirio pop house, rubate i dolcetti del figlio del vostro vicino di casa e piazzatevi sul divano davanti ad un film horror vecchio stile.
Né dolcetto né scherzetto, la notte di Halloween, soprattutto se hai superato i 30 anni e smollare il sedere dal divano pesa come fosse l’ottava fatica di Ercole, può essere onorata nel più classico dei modi: guardando un film horror. Non di quelli normali, però. I migliori per farsela sotto anche se nel curriculum vanti un passato da domatore di leoni, sono quelli tratti da una storia vera e la cinematografia internazionale ha una lunga lista di cult da rispolverare proprio in giorni come questi. Ecco la nostra TOP 3.
La bambola assassina (1988)
Il film si ispira alla storia di Robert, una bambola appartenuta a Robert Eugene Otto, un bambino che a 5 anni l’ebbe in dono da un domestico africano che secondo la leggenda praticava la magia nera. Il gesto, però, non era certo da considerarsi propiziatorio visto da quel giorno nella casa cominciarono a verificarsi episodi inquietanti. I genitori del bambino raccontarono di aver sentito la bambola parlare e i vicini di casa pare la videro muoversi indisturbata notando la silhouette attraverso la finestra.
All’inizio tutti pensarono che il bambino avesse dei disturbi mentali, ma più passò il tempo e più si convinsero che la bambola era posseduta. La chiusero in soffitta e quando la casa fu acquistata da un’altra famiglia, la bambina di 10 anni, figlia dei nuovi proprietari si impossessò della bambola. Dopo poco raccontò di essere stata aggredita dall’oggetto malefico e non ha mai smentito la sua versione neppure da adulta. La bambola è ancora custodita nella casa che ora è diventato un museo aperto al pubblico, il East Fort Martello Museum, ma pare che i suoi poteri oscuri siano ancora attivi e che sia davvero raro riuscire a fotografarla senza ottenere un risultato sfocato o la macchina fotografica momentaneamente rotta.
Wolf Creek (2005 – 2014)
Il film è basato su una storia realmente avvenuta in Australia negli anni 90, tormentata da uno degli assassini più feroci del paese, Ivan Milat. Le sue vittime erano turisti che campeggiavano con il sacco a pelo, da qui, infatti il nome dato alla sua serie di omicidi dagli agenti di polizia: Backpacker Murders. Perché puntasse solo quel topo di vittime non è dato sapere, ma in tutto furono 7 e i corpi dei giovani uccisi vennero ritrovati a pezzi a 15 km dalla città di Berrima. Cinque delle vittime erano straniere mentre le altre due erano australiani di Melbourne. Nella realtà Ivan Milat è stato condannato per gli omicidi a 7 ergastoli e 18 anni, ma pare che non abbia agito da solo e che il numero delle vittime arrivi a 37, ipotesi che lo renderebbe uno dei più feroci serial killer dell’Australia.
Entity (1981)
Il film racconta il caso dei fenomeni paranormali accaduti a Doris Bither, madre di quattro figli. Abitava a Culver City, vicino a Santa Monica in California e all’età di poco più di trent’anni decise di rivolgersi all’Università della California di Los Angeles (UCLA) per chiedere aiuto, affermando di abitare in una casa da un entità invisibile dalla quale veniva picchiata e a volte stuprata. A testimoniare le aggressioni anche i reperti medici che riportavano la presenza di lividi su tutto il corpo. La casa era maleodorante e si manifestavano lampi di luce, abbassamenti di temperatura, psicocinesi e altri fenomni paranormali.