Al caffè degli esistenzialisti: uscito a fine Novembre nelle librerie italiane, il libro di Sarah Bakewell rende le grandi disquisizioni filosofiche del Novecento alla portata di tutti, dando concretezza con i fatti a concetti troppo spesso intesi solo in senso astratto.
Edito da Fazi Editore all’interno della collana Campo dei Fiori (che non a caso si propone il fine di privilegiare la libertà di ricerca e la chiarezza espositiva, la fiducia nel mondo e nella scienza) l’ultima fatica della scrittrice inglese Sarah Bakewell, Al Caffé degli esistenzialisti, ci regala una lente per guardare da vicino la vita di alcune delle figure culturalmente più influenti del secolo scorso, in un continuo incrociarsi di vicende storiche e personali.
La figura centrale del libro è Jean-Paul Sartre, insieme alla sua compagna di una vita Simone de Beauvoir. Proprio con loro si comincia, ritrovandoli seduti intorno al tavolo di un bar mentre sorseggiano un cocktail all’albicocca, insieme al loro amico universitario Raymond Aaron. Discutono di una nuova corrente filosofica, la fenomenologia, e del momento storico, siamo nel 1932 a cavallo fra i due conflitti mondiali, con la semplicità di una chiacchierata fra amici davanti a un buon drink. Menti eccellenti, situazione conviviale, linguaggio semplice: nelle prime pagine è già delineato e a noi offerto quello che sarà lo schema e il modo di comunicare dell’opera.
Così la Bakewell affronta mezzo secolo di contrasti storici arrivando fino al 1980, anno della morte di Sartre, ritenuto l’ultimo intellettuale di spicco con un così forte impatto culturale e popolare. Insieme a lui abitano le pagine di questo libro altre menti eccellenti del ventesimo secolo, dalla già citata compagna Simone de Bauvoir, ad Albert Camus, Martin Heidegger, Karl Jaspers, Maurice Merleau –Ponty, Claude Lèvi-Strauss e tanti altri. Per i non appassionati di filosofia o antropologia questi nomi potrebbero riportare alla mente pesanti tomi pieni di dottrine e quella che i detrattori di certi studi chiamano “aria fritta”. Il merito dell’autrice è invece quella di portare i personaggi su una dimensione quotidiana, reale, concreta, definendoli attraverso le loro vite, guidandoci alla comprensione delle loro scelte e dei loro percorsi attraverso il racconto di fatti ordinari.
Persiste l’eccezionalità di queste figure, che si dimostrano personaggi forti per la loro capacità di influenzare l’opinione pubblica e reinterpretare le grandi questioni filosofiche e politiche dell’epoca, ma ne emerge anche il lato più umano, da liti per divergenze d’opinione a passioni sfrenate, fra cui domina quella per la vita. Al caffè degli esistenzialisti è il racconto di individualità speciali, ma anche dell’evoluzione di una collettività sociale, spiegato nel modo più chiaro possibile, cercando di rendersi accessibile a tutti, nel rispetto di un principio dichiarato dalla stessa autrice all’interno del libro:
Le idee sono interessanti, ma le persone lo sono di gran lunga di più.
In questo modo quelli che ad errore vengono spesso ritenuti argomenti per pochi, divengono d’interesse per tutti, parlandone con la facilità con cui si chiacchiera con un amico mentre si beve un caffè. Sarah Bakewell sembra invitarvi a berlo con lei, promettendo di raccontarvi tante storie interessanti (piccolo spoiler: la promessa viene mantenuta). Acquista