Film sul calcio: Pelè delude.

 

film sul calcio

Ingredienti:
  • Kevin de Paula: Pelé ragazzo
  • Leonardo Lima Carvalho: Pelé bambino
  • Seu Jorge: Dondinho
  • Vincent D’Onofrio: Feola
  • Diego Boneta: José Altafini ragazzo
  • Rodrigo Santoro
  • Colm Meaney: George Raynor

Ingrediente principale di questo piatto è il mango, da cogliere direttamente dall’albero e da frollare con un centinaio di palleggi. Così si allenava Pelé “O Rei”, il più grande interprete che il calcio mondiale e il Brasile abbiano mai avuto.

Portata unica, dunque, film concentrato a raccontare la vita di una leggenda, ed è proprio il “leggendario” che latita, non c’è racconto epico, non c’è lo sforzo di andare oltre la biografia umana. Delude la prima parte del film in cui l’infanzia difficile, per condizione sociale e non familiare, viene esposta sotto un velo di cipria, dove le giocate di sport sono maldestramente costruite e svelano la loro metodica coreografia.

Tutti sempre troppo poco sudati, tutti sempre senza provare dolore fisico, sensazione che non può essere assente quando si parla di sport, qualsiasi sport. Bisognava avere coraggio e scegliere una strada da approfondire tra le tante che si possono intravedere quando si decide di raccontare il mito. Questa scelta non c’è stata, e condensare in poco più di cento minuti il percorso umano che porta un ragazzino sconosciuto proveniente da una favela a vincere un mondiale a diciassette anni con la nazionale brasiliana è impossibile se non si compie una scelta stilistica chiara.

Sceneggiatura che lascia molto a desiderare sul piano dei dialoghi, banali e irritanti per quanto sono scritti in modo scolastico. Emozionano le sequenze del mondiale del ’58, il primo giocato, e vinto, da Pelé. Sono però emozioni che arrivano dall’esterno, mutuate dalla forza dell’icona extra-filmica e dal proprio vissuto come appassionati di calcio, non certo grazie a un modesto modo di fare cinema.

Servite sul divano davanti al televisore prima della finale dei mondiali.

Film sul calcio: Pelè, la recensione