Recensione libri: la top five su morte e rinascita. Il filo conduttore di questa settimana per la nostra Top Five saranno la morte e la rinascita, il tutto inteso in maniera soprattutto figurativa, poiché a morire e rinascere c’è riuscito uno solo, ma si sa, era raccomandato.
Romanzo d’amore
David Foenkinos – La delicatezza
Quest’autore dalle chiare origini greche, spopola in Francia ormai da almeno un decennio, ma negli ultimi anni sta cominciando a farsi un nome anche nel nostro paese, grazie anche alla spinta della e/o Edizioni che sta puntando forte su di lui facendo uscire diversi suoi romanzi. E leggendo questo dolce libro d’amore potrete capire e condividere questa scelta. Un breve romanzo in cui però è racchiusa una quantità di bei sentimenti, con una qualità di scrittura, che risulta automatico definire “delicata” al punto giusto. Un incoraggiamento a credere che si può perdere tutto ciò a cui teniamo, ma lo si può anche ritrovare improvvisamente sotto nuove vesti.
Ci sono persone formidabili che incontriamo al momento sbagliato e persone che sono formidabili perché le incontriamo al momento giusto.
Romanzo contemporaneo
James Frey – L’ultimo testamento della Sacra Bibbia
E se Gesù tornasse sulla Terra e mettesse in pratica alla lettera quelli che sono i suo insegnamenti così come sono scritti nei Vangeli? James Frey, una delle migliori penne degli ultimi anni, partendo da questo presupposto tira fuori una versione del figlio di Dio più umana che mai, piena di difetti ma totalmente priva dei pregiudizi che tanta diffidenza e tanti paradossi hanno creato intorno alla Chiesa cattolica (che infatti ha anche tentato di far censurare questo libro). Il bello è che il protagonista di questo Testamento non fa niente che un vero buon cristiano non farebbe, compreso amare gli omosessuali e vivere con dei reietti della società, amandoli a pieno uno ad uno. Un racconto a più voci, perfettamente orchestrato e soprattutto credibile, per sfatare tanti stupidi tabù. Imperdibile.
A volte tutto quello di cui abbiamo bisogno nella vita è qualcuno che ci tenga la mano e cammini con noi.
Romanzo di formazione
Mark Haddon – Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Qui a morire è un cane ed in maniera misteriosa, con un giovanissimo piccolo detective che decide di mettersi a risolvere il caso. Il lato affascinante di questo sensibile romanzo è che il protagonista, tramite i cui occhi e voce la storia ci viene raccontata, è un bambino autistico. Un breve ma intenso e allo stesso tempo leggero viaggio nella mente di chi è un po’ diverso ma poi non così tanto, per capire quanta bellezza e felicità può nascondersi anche in chi deve vivere la vita con molte difficoltà in più. Un continuo alternarsi drasi di una semplicità disarmante quanto efficaci nella loro verità.
Essere intelligenti vuol dire guardare le cose per ciò che sono e utilizzare l’evidenza dei fatti per elaborare qualcosa di nuovo.
Saggio
James Hillman – Il codice dell’anima
Un libro affascinante, per decifrare al meglio certi comportamenti che sembrano insiti nella natura umana. Partendo dal mito platonico di Er, Hillman, tramite una sfilata di personaggi celebri, ci mostra e racconta come a legare l’evoluzione delle nostre anime, ci sia un filo conduttore che si manifesta sin dall’infanzia per poi districarsi in maniera più evidente nelle fasi della nostra crescita. Il protagonista più intrigante è sicuramente Hitler, in un percorso che sembra mostrare come possa generarsi con semplicità il male. Brillante e rivelatore.
A questo punto, diventa straordinariamente facile comprendere la nostra vita: comunque siamo, non potevamo essere altrimenti. Niente rimpianti, niente strade sbagliate, niente veri errori. L’occhio della necessità svela che ciò che facciamo è soltanto ciò che poteva essere.
L’outsider
John Niven – A volte ritorno
L’assunto di partenza è lo stesso dell’opera di James Frey sopracitata, ma la visione viene totalmente ribaltata nelle mani dello scozzese John Niven. Infatti a tornare è un Gesù irriverente, mandato nuovamente sulla Terra a cercare di risolvere la pessima situazione in cui ci troviamo, da un Dio che era andato in vacanza a pescare durante il Rinascimento. Gesù di controvoglia deve smettere di strimpellare e fumare spinelli col suo amico Jimi Hendrix per tornare a fare il suo dovere. E quale mezzo userà per diffondere il suo messaggio? Un talent show. Sembra tutto assurdo e paradossale, e lo è. Ma incredibilmente ha anche tutto un suo senso e soprattutto, si ride veramente tanto, come è raro fare con un romanzo. Un successo del passaparola, che è spesso la miglior conferma della qualità di un libro. Non perdetevelo e capirete come l’unico comandamento da seguire per far funzionare le cose è uno solo: Fate i Bravi!
Quand’é che le cose hanno cominciato ad andare a puttane? Colpa di Mosè, forse. Quel falsario. Uno dei primi a cedere al protagonismo. Quando era arrivato in cima al Sinai e aveva messo gli occhi su quell’unica tavola perfettamente cesellata – le parole “FATE I BRAVI” incise nell’elegante corsivo inglese di Dio – aveva dato fuori di matto. Tutto quel can can e lui doveva, cosa?, scendere e dire: ehi ragazzi, fate i bravi! Be’, non c’é altro. In bocca al lupo per tutto? Col cazzo.