I capelli sono per noi donne un accessorio naturale con cui dannarci l’anima sin da piccole. Iniziamo con le Barbie, che se potessero parlare racconterebbero di anni di abusi e torture con forbici, pennarelli ed elastici da dentista. Poi arriva l’adolescenza e ci spostiamo sui nostri, e poichè siamo eterne insoddisfatte chi li ha lisci come spaghetti vorrebbe volume e chi li ha indomabili userebbe anche il ferro da stiro pur di avere un po’ di ordine in testa. Mi ricordo mio padre perdere ore cercando di accontentare le donne di casa, destreggiandosi con la spazzola sui miei quando ancora non esisteva la piastra e intrecciare quelli di mia madre in quei rari periodi in cui li portava lunghi fino alle spalle. Raggiunta la pace dei sensi con la messa in piega arriva il tempo del colore perchè se non hai la fortuna innata di una tonalità rosso carota, biondo norvegese o nero corvino, ti senti come un cespuglio privo di personalità.
Io ho sempre pensato che i capelli siano il primo degli accessori, inutile acquistare capi indimenticabili e gioielli da urlo se la tua testa, per prima, non ha il coraggio di mostrare al mondo chi sei veramente. E con il colore si può essere di tutto, dalla ragazza della porta accanto, alla donna elegante e sofisticata, dalla più sbarazzina alla più eccentrica delle personalità. Bandito lo shatush che, causa l’incompetenza della stramaggioranza dei parrucchieri in circolazione, ha fatto più morti che feriti, osare è la parola d’ordine. Rosa, fucsia, grigio, blu, verde, le mille sfumature dei minipony, c’è l’imbarazzo della scelta nel pantone delle personalità gridate. Non solo. L’ultima tendenza, ancora di nicchia e già per questo per me promossa, è il tocco di colore sulla radice. Non pensate ad una sorta di shatush al contrario ma una vera e propria esplosione di vivacità sulle radici. Apri pista della tendenza lo stilista Maxime Simoens che l’ha lanciata sulle passerelle Primavera Estate 2015. Ci proviamo?
