Paura in Messico per una forte scossa di terremoto. L’Angelo dell’Indipendenza rischia di crollare di nuovo proprio come accadde trentadue anni fa.
Città del Messico, l’Angel de la Independencia oscilla pericolosamente a causa di una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 8.2. Il monumento che ricorda la lotta contro la dominazione spagnola ha rischiato di crollare e di mutare da simbolo della ribellione di un popolo contro l’oppressore, a simbolo di ribellione della natura contro l’uomo. La scossa rilevata al largo del Pacifico è stata infatti la più forte degli ultimi 100 anni, segno ormai inequivocabile dei cambiamenti che la Terra sta subendo e dei quali l’uomo potrebbe essere una delle cause scatenanti.
La forte scossa è stata avvertita intorno alla mezzanotte (ore 6:49 italiane) e l’epicentro del terremoto è stato rilevato sulla costa occidentale del Messico, al confine con il Guatemala. Immediata è stata la diramazione di un’allerta tsunami sulla costa occidentale di Messico, Ecuador, Nicaragua, Panama, Guatemala, Honduras, El Salvador e Costa Rica. I morti confermati sarebbero 5 tra i quali due sono dei bambini morti l’uno a causa del crollo di un edificio e l’altro a causa del black out nell’ospedale in cui era ricoverato che ha spento il respiratore automatico al quale il bebè era collegato.
La Colonna dell’Indipendenza è il monumento simbolo della città ed è stato inaugurato il 16 settembre 1910, per festeggiare i cento anni di indipendenza del popolo messicano. Collocato sul Paseo de la Reforma, il monumento è costituito da una base quadrata dalla quale si innalza una colonna. Proprio alla fine di quest’ultima si innalza la statua di un angelo, che in realtà non è altro che la rappresentazione della dea greca Nike, la dea alata della vittoria. Tra le mani tiene saldamente una corona, dono offerto ai vincitori, ed una catena rotta che indica il legame ormai spezzato con i dominatori spagnoli.
La Colonna dell’Indipendenza, voluta dal presidente del Messico Porfirio Diaz, funge anche da tomba. Al suo interno si trovano infatti sepolti gli eroi che hanno contribuito a rendere il Messico un paese libero. A figurare tra i nomi dei dodici combattenti c’è anche quello di Leona Vicario, una donna coraggiosa e con una grande formazione. Leona coltivò infatti la scienza, le belle arti, la pittura, il canto, la letteratura e si distinse sempre per la sua indole ribelle. Quando conobbe il praticante in legge Andrés Quintana Roo innamorandosene decise di seguirlo e di appoggiare la causa dell’indipendenza. Fu così, che insieme ad un gruppo di donne, Leona divenne messaggera dei rivoluzionari e spia, aiutando il paese nella conquista della libertà.
Per il Messico torna la paura, il paese era stato infatti duramente colpito da una scossa di pari intensità 32 anni fa. Il 19 settembre del 1985 a Città del Messico collassarono centinaia di edifici ed il conto delle vittime non è mai stato unanime continuando ad oscillare fra le 4.000 vittime annunciate dal governo messicano, le 10.000 dichiarate dalla Croce Rossa e le 40.000 stimate dal Servizio Sismico messicano. La città venne completamente ricostruita adottando tutti i sistemi che ne potessero garantire la stabilità nel caso in cui si fosse presentata di nuovo una situazione simile. Una rinascita segnata simbolicamente anche dal ricollocamento dell’angelo presente sulla Colonna dell’Indipendenza, caduto proprio in quella terribile giornata.