Al via la 32esima edizione della Settimana Internazionale della Critica. Il concorso parallelo alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia inizia con Il Cratere, un lungometraggio tutto italiano.

settimana internazionale della critica

Il Cratere apre la Settimana Internazionale della critica di Venezia. © Ufficio Stampa

Inizia oggi 1 settembre la Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma che affianca Venezia 74 (30 agosto – 9 settembre) una delle mostre cinematografiche più importanti d’Europa. Organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, la Settimana della Critica porta alla Biennale 7 lungometraggi presentati in anteprima mondiale. Ad inaugurare quest’edizione è stato Pin Cushion di Deborah Haywood, il lungometraggio d’esordio della regista inglese scelto come evento speciale fuori concorso, una pellicola che racconta il difficile rapporto tra madre e figlia.

Ad aprire ufficialmente il concorso è un lungometraggio italiano: Il Cratere. I documentaristi Luca Bellino e Silvia Luzi (La minaccia e Dell’arte della guerra) approdano a Venezia dopo aver ricevuto molti riconoscimenti internazionali e dopo aver fondato la casa di produzione Tfilm. Il loro primo lungometraggio è ambientato in terra partenopea in “Un luogo desertificato e sottratto a tutti gli stereotipi della ‘napoletanità’.”, così lo definisce il delegato generale Giona A. Nazzaro. I protagonisti sono Rosario, un gitano che possiede una bancarella dove pescando un numero vincente si può portare a casa un grazioso peluche, e sua figlia Sharon bella e talentuosa. Rosario sogna per lei un futuro diverso e sfrutta le abilità canore dell’indolente tredicenne per farla entrare nel mondo del neomelodico. Il Cratere è per Giona A. Nazzaro:

Un film di fantasmi e assenze, sospeso e astratto.

Gli altri sei lungometraggi vedono una maggioranza di pellicole al femminile, segno che nel mondo del cinema le donne iniziano a farsi notare nelle vesti di registe. Drift di Helena Wittmann, Sarah joue un loup garou di Katharina Wyss, Team Hurricane di Annika Berg, Temporada de caza di Natalia Garagiola sono i film “al femminile” che portano a Venezia storie intense ed al limite fatte di violenza, di perdite e di scoperte. I restanti due cortometraggi, Körfez di Emre Yeksan e Les garçons sauvages di Bertrand Mandico, toccano due temi completamente differenti: il primo mostra il percorso di rinascita che Selim affronta dopo aver fallito nel lavoro e nella vita sentimentale, il secondo mostra invece cinque adolescenti di buona famiglia appassionati di scienze occulte che commettono un feroce crimine.

A chiudere la rassegna sarà Veleno di Diego Olivares (fuori concorso) che ci riporterà nella Terra dei Fuochi con la storia di Cosimo, allevatore di bufale al quale i rifiuti tossici hanno provocato un tumore. Degno di nota è anche il progetto SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) che per il secondo anno dà spazio a 7 cortometraggi italiani (più due proiezioni speciali fuori concorso) con l’intento di valorizzare i giovani autori e promuovere lo sviluppo del nuovo cinema italiano.