Lush e Vivienne Westwood insieme per un progetto nato per il rispetto dell’ambiente, che mira a diffondere stili di vita più sostenibili.

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Sprizzanti, giocosi, unici, dal profumo inebriante e dallo spirito eco-friendly. Questi sono gli aggettivi con i quali si possono identificare i prodotti Lush: marchio di cosmetici naturali di nascita inglese. Frutta, verdura e spezie sono infatti i principali ingredienti che compongono i cosmetici del famoso marchio, che da sempre segue una semplice ma ambiziosa filosofia: dar vita a saponi e detergenti per il corpo studiati nel rispetto della natura, evitando lo spreco di risorse e non testando i prodotti su animali.

Ed è con questi principi, che un team di esperti di cosmesi naturale diede vita nel 1995 a Lush. Da allora l’azienda ha fatto passi avanti e si è non solo contraddistinta per la sua unicità con saponi naturali che risvegliano olfatto e vista, ma ha percorso il suo più grande obiettivo sviluppando progetti atti alla sostenibilità ambientale e alla diminuzione dello spreco di risorse donando, parte del suo guadagno ad associazioni animaliste o ambientaliste.

Ma Lush non si ferma qui e inizia il cambiamento proprio dall’elemento più semplice: sostituendo il classico packaging fatto di cartone ai Furoshiki giapponesi: un quadrato di stoffa colorato per impacchettare i propri detergenti e da riutilizzare come accessorio per l’abbigliamento. Un’idea vincente che accomuna bellezza, moda e amore per la natura e che non poteva che incuriosire la madre dello stile punk rock Vivienne Westwood: stilista eccentrica, anticonformista anche lei di origine inglese e promotrice della filosofia eco-friendly da sempre a fianco di iniziative a favore della salvaguardia della naturaPer Lush Miss Vivienne, diventa promotrice del movimento Climate Revolution disegnando un’edizione limitata di furoshiki in cotone organico.

Un’idea semplice ma efficace che mira non solo a ridurre lo spreco di carta da regalo evitando così l’inutile accumulo di rifiuti,( solo in Uk a Natale sono stati risparmiati 227.000 miglia di carta) ma parte del guadagno andrà devoluto per il fondo Climate Revolution, a cui gruppi o associazioni potranno rivolgersi per ottenere finanziamenti per sensibilizzare le persone in contrasto al cambiamento climatico e alla promozione di stili di vita rispettosi dell’ambiente.

per un’esistenza più sostenibile i consigli sono semplici: comprare meno, scegliere meglio, e far durare di più le cose; fai-da-te; fare meno lavatrici; smettere di mangiare carne e infine, frequentare le gallerie d’arte

Un bell’obiettivo che è solamente la punta di un iceberg di un progetto per una fashion revolution proclamata dall’artista che abbraccia la creazione di borse realizzate in tela riciclata, banner o pezzi di ottone recuperato in Nairobi. Un progetto che riassume la filosofia di entrambi i marchi che attraverso i loro prodotti promuovono cambiamento. Un cambiamento che quanto prima bisogna adottare, come spiegato dal blog inglese Theverysimong dove, per le amanti della moda alternativa, si possono trovare sfilate, innovazioni, marchi indipendenti e capi dove la creatività dei designer trova il suo culmine.

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