“Lo strano caso” della casa editrice Tungliõ che, dopo aver stampato i suoi libri nelle notti di luna piena, dona loro poche ore di vita alla ricerca di un lettore, prima che le copie invendute siano bruciate in un falò. “Il nostro è un atto poetico, non politico”, raccontano gli editori.

Un romantico falò nella magica terra d’Islanda  in una notte di luna piena. Uno scenario intriso di mistero e dalle note fiabesche: in realtà è il frutto di una alquanto singolare iniziativa della casa editrice Tunglið (che prende il suo nome proprio dalla “luna”),  che una volta al mese mette in scena un caratteristico rituale.

Lo scrittore Dagur Hjartarson e l’artista Ragnar Helgi Ólafsson, fondatori della casa editrice, specializzata nella pubblicazione di volumi di poesie e di prosa di autori islandesi del passato, condividono un progetto destinato a far discutere: stampare 69  libri inediti di vario genere, nella notte di luna piena e venderli durante il corso della nottata stessa.

L’iniziativa, già di per sé particolare, diventa ancora più pittoresca, se si considera che quella è l’unica occasione che i lettori hanno per acquistare quei libri, in quanto i testi invenduti vengono bruciati con l’aiuto di un ottimo cognac francese (ci tengono a precisare Hjartarson e Ólafsson), utilizzato per alimentare le fiamme. Ma perché questa decisione così stravagante? É inutile dire che l’audace scelta provoca delle rievocazioni storiche non propriamente positive e che i lettori più accaniti inorridiscono all’idea che dei libri vadano in fumo.

Gli ideatori, però, spiegano che con questa iniziativa, non vogliono  proporre una riflessione filosofica sul valore fisico e intimo del libro, tanto meno vogliono associarla a una strategia di mercato. La finalità è quella di donare ai libri una notte di tempo, una notte per la stampa, la pubblicazione e la vendita, una notte di gloria in cui “libro e autore sono pienamente vivi”.

L’impossibilità di acquistarlo dopo questo tempo, regala un valore aggiunto, elevato all’ennesima potenza, al momento della pubblicazione. A tal proposito gli editori, definendo il rituale “atto poetico” dicono:

 In una notte gloriosa il libro e l’autore sono pienamente vivi e poi, la mattina dopo, ognuno può andare avanti con la propria vita

In ogni caso, poesia a parte, la trovata non ha nulla da invidiare alle più accurate strategie di marketing: basti pensare che nelle ultime notti in cui la vendita si è svolta, non c’è stato alcun falò visto che le 69 copie sono state tutte vendute. D’altronde, il mercato editoriale islandese è molto florido, per cui la competizione non manca e per gli editori che producono libri di nicchia, diventa fondamentale ricorrere ad idee originali per emergere.

Altra interessante e particolare iniziativa della Tunglið è l’invio di poesia per posta. Anche in questo caso le fasi lunari regnano sovrane: i plichi vengono inviati durante la seconda luna piena dell’anno. “Abbiamo pensato che sarebbe bello, un noioso lunedì mattina, uscire per prendere il giornale e trovare una busta piena di poesia” dicono gli editori. Un modo per raggiungere i lettori dentro casa, nel vero senso della parola.