Equinozio d’autunno: un evento naturale, ma non solo. Nel paganesimo si trasforma in una vera e propria celebrazione della Terra e dei suoi frutti; una notte carica di misticismo, in cui si festeggia e si ricercano gli equilibri perduti.

equinozio d'autunno

Come celebrare l’equinozio d’autunno ©Pexels

L’equinozio d’Autunno è quell’evento naturale che pone fine alla stagione estiva e apre le porte a quella autunnale e avrà luogo il 22 Settembre 2017 alle 22.02 dando così inizio ad un periodo in cui le foglie si ingialliranno, le giornate si accorceranno, la pioggia si farà viva più spesso. Questo è quello che tutti sappiamo; noi però vogliamo presentarvelo, anche, dal punto di vista diverso. Si chiama Mabon la festa che rende ufficiale l’entrata in scena dell’autunno, le cui celebrazioni, secondo il calendario politeista avranno inizio il 22 Settembre per terminare il prossimo 29 Settembre.

L’origine del nome – Mabon – si ricollega alla religione celtica ed esattamente al dio gallese della vegetazione e dei raccolti e della caccia. Nel paganesimo, Mabon è uno dei sabbat – le otto feste dedicate a Dio con riferimento ai movimenti solari – che si festeggia nell’equinozio d’autunno. I riti che si celebrano durante i festeggiamenti costituiscono un modo per ringraziare la Terra per i suoi frutti ed evidenziano la necessità di condividere il bene ricevuto con gli altri, in maniera tale da assicurarsi la benedizione di Dio. In questo modo ogni individuo, anche nel mondo moderno viene comunque sempre messo a diretto contatto con la natura.

Ma come si celebra il Mabon? Viene considerato un momento per ristabilire gli equilibri nella propria esistenza, riportando sullo stesso piatto della bilancia gli aspetti femminili e maschili appartenenti ad ogni singolo individuo. Durante la notte di Mabon, quando l’oscurità e luce hanno lo stesso tempo per vivere, si celebra la conformità tra anima e corpo, esaltando lo spirito e la materia. Si fanno nuovi progetti, ci si ferma a pensare e a chiudere con tutto quello che è vecchio, si rende grazie per il raccolto, ci si ingrazia la benedizione divina per la prossima mietitura.

Un ringraziamento alle divinità, sperando in un futuro di abbondanza, e sempre e solo di condivisione. Il profumo di incenso invade l’aria e le case, petali di rosa e salvia adornano le tavole, il corno dell’abbondanza colmo fino a straripare dei frutti dell’anno, simbolo di benessere. Si invocano gli dei, grazie, grazie e grazie ancora. La Dea veste i panni della Madre dell’Abbondanza, della Terra e Regina del raccolto. Il Dio non è  altro che Mabon. Entrambi sono presenti durante le celebrazioni del Ringraziamento che iniziano al tramonto e terminano la notte. Tavole imbandite e adornate con candele rosse e frutti autunnali, vino in abbondanza e un fuoco acceso con le foglie secche che avvolge e scalda questa notte impregnata di mistero. Non possono, poi, mai mancare un buon libro, un calice del vostro vino preferito ed un rituale di bellezza.